EROTICA FUTURISTA 21: Marvana o della vanità d’amore

EROTICA FUTURISTA 21: Marvana o della vanità d’amore

Nel 1927 Mario Carli pubblica una riedizione del suo antiromanzo Retroscena (1915) riveduta e molto ampliata con il titolo di Marvana. Mistero d’amore (Milano, Alpes, 1927). Dandy, teppista, ardito, legionario fiumano, Carli aveva fatto e faceva della sua vita un romanzo: tanto più facilmente poteva permettersi di seppellire la letteratura insieme all’amore sentimental-borghese: “Fra poco di questo vecchio mondo sentimentale non ci sarà più nemmeno il ricordo, e solo qualche incancrenito professore di Università verrà a ficcare i suoi occhiali affumicati fra le macerie di questa rovina... Uomo dell’avvenire, io sono passato stasera distrattamente in questo avanzo di passato, e ho sentito il mio cuore stringersi di rammarico. Che forse tornerei a questi amori? No; è, credo, la pietà per tutto ciò che muore e che deve morire... Vecchie dame, stucchi sbiaditi, poltrone crollanti, fiori secchi... nell’uscire da questo salotto dove ormai le candele sono quasi tutte distrutte, posso ben concedervi un sospiro, uno solo, e andarmene poi, io uomo…

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EROTICA FUTURISTA 20: Vasari la donna la macchina

EROTICA FUTURISTA 20: Vasari la donna la macchina

Ruggero Vasari pubblica nel 1923 La mascherata degli impotenti ed altre sintesi teatrali (Roma, Edizioni “Noi”, 1923), con bellissime xilografie di Enrico Prampolini. Tre sintesi sono originali - quella che dà il titolo alla raccolta, Barriera e Il figlio, le altre tre erano state pubblicate nel 1921 nella raccolta Tre razzi rossi (vedi in questo blog: http://www.arengario.it/?p=161). Ruggero Vasari, La mascherata degli impotenti, Roma, Edizioni Noi, 1923. Disegno di Enrico Prampolini per la sintesi teatrale Il figlio Impotenti che si mascherano sono gli artisti che sublimano l'appetito sessuale nella poesia: è un viaggio allucinante nella psiche: Silla e Tea artisti e amici vorrebbero semplicemente far l'amore ma ciascuno vede nell'altro molto di più che non un corpo. Vedono il padre e la madre l'eterno l'orrore la beatitudine: come si fa a prendere piacere l'uno dall'altro con tutti questi pensieri? Non c'è niente di più umano che non il desiderio e la curiosità per un altro corpo, per quella diversità e…

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Dal Museo Archeoideologico: Gaznevada una storia bolognese

Dal Museo Archeoideologico: Gaznevada una storia bolognese

La storia comincia a Bologna durante il convegno contro la repressione del settembre 1977, quando un gruppo denominato Centro d'Urlo Metropolitano pubblica per l'occasione su una cassetta collettiva la canzone Mamma dammi la benza. Ma tutto era nato alla fine del 1976 nella casa occupata di via Clavature al numero 20: la Traumfabrik, come la battezzò Filippo Scozzari il fumettaro. Una casa che i sogni li fabbricava davvero, dove si davano appuntamento disegnatori, musicisti, fotografi, video maker, in una miscela esplosiva di politica arte stili di vita alternativi. Alessandro Raffini (Sandy Banana poi Billy Blade) suona il sax, Gianpietro Huber (Johnny Tramonta poi Hal Capra) il basso, Marco Dondini (Bat Matic) la batteria, Giorgio Lavagna (Andy Droid poi Andrew Nevada) è il cantante solista, Ciro Pagano (E. Robert Squibb) alla chitarra e Gianluca Galliani (Nico Gamma) alle tastiere. I primi a criticarli sono i compagni della sinistra sia istituzionale che non, perché i compagni non possono vestirsi da fascisti, non…

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EROTICA FUTURISTA 19: La prima bestemmia a stampa nella storia della letteratura italiana

EROTICA FUTURISTA 19: La prima bestemmia a stampa nella storia della letteratura italiana

Nell'autunno del 1922 Marinetti pubblica Gli Amori Futuristi. Programmi di vita con varianti a scelta (Cremona, Casa Editrice Ghelfi). Se ne conoscono tre differenti versioni della copertina: la prima con un ritratto fotografico di Marinetti, le altre due senza immagine ma con titoli inquadrati in una cornice di due filetti in nero e rosso. Una di esse reca il sottotitolo «Romanzo», errato, e disconosciuto da Marinetti. Errato e disconosciuto perché questo non è affatto un romanzo e nemmeno una normale raccolta di racconti ma un modo nuovo di raccontare storie: “Tutte le forme di romanzo e di novella rimpiangono ciò che fu. Da Omero a D’Annunzio tutta la letteratura può ridursi a questo ritmo di racconto sconsolato: C’era una volta... Noi vogliamo invece una letteratura che dica al lettore: infischiati di ciò che fu! Ciò che fu ha sempre torto! Colla mia solita fecondità inesauribile e geniale io invento un nuovo genere letterario, un nuovo divertimento spirituale: il Programma di…

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EROTICA FUTURISTA 18: Tre razzi rossi

EROTICA FUTURISTA 18: Tre razzi rossi

Ruggero Vasari è un intellettuale siciliano che respira l'atmosfera cosmopolita dell'avanguardia fra Italia e Germania negli anni Venti e Trenta . La sua rivista Futurismus, stampata a Berlino, sarà un ponte fondamentale fra le diverse culture che il nazismo definirà «degenerate», dall'espressionismo a dada, al futurismo, costruttivismo ecc. La sua opera prima Tre razzi rossi (Milano, Edizioni Futuriste di Poesia, 1921, ma stampato a Torino a spese dell'autore) raccoglie tre sintesi teatrali con prefazione dell'amico Francesco Carrozza: Femmine (poi ribattezzata Ecce homo), Sentimento, e Anarchie (poi col titolo  Il Giustiziere), tutte ristampate due anni dopo nel volume La mascherata degli impotenti, illustrato da Enrico Prampolini. Se l'erotismo futurista si era espresso principalmente come critica del costume e provocazione, con Vasari si apre una prospettiva inedita, quella della diversità e delle cosiddette perversioni. Enrico Prampolini, Ecce homo [Femmine] Tavola tratta da: Ruggero Vasari, La mascherata degli impotenti, 1923 Il sesso gioioso e leggero, delizia dei sensi e felice al di là…

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Io non dipingo io vivo: Sarenco, le avanguardie e Pablo Echaurren

Io non dipingo io vivo: Sarenco, le avanguardie e Pablo Echaurren

A Bologna nel palazzo di Re Enzo, dal 19 al 22 di questo settembre c'è la mostra di libri antichi e rari in occasione di Artelibro. E' una manifestazione che coinvolge tutto il centro della città con conferenze, spettacoli, mostre ed eventi collaterali al cui centro ci sono i libri: nuovi antichi rari d'arte d'artista  e non. Per la mostra abbiamo preparato un catalogo: Totally Sarenco. Sarenco è il poeta di Vobarno (provincia di Brescia) che fra le altre cose insieme a Carrega, Miccini, Pignotti e pochi altri si è inventato la poesia visiva. Il catalogo descrive in ordine cronologico il percorso di una vita, un poeta che s'è fatto artista per intervalla insaniae, citando il suo amato Lucrezio. Il nostro stand (il numero 30), l'ho progettato come una installazione al cui centro stanno un gruppo di sketchbooks - quaderni riempiti con disegni, collages, poesie, annotazioni di ogni genere, quotidiane, che Sarenco ha redatto fra il 2002 e il 2011.…

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EROTICA FUTURISTA 17: L’alcòva d’acciaio

EROTICA FUTURISTA 17: L’alcòva d’acciaio

Nell'aprile 1921 Marinetti pubblica per Vitagliano L'alcòva d'acciaio, subito sequestrato a causa della sovraccopertina, una sensuale compenetrazione fra corpo femminile e macchina da guerra realizzata da Renzo Ventura, geniale e misconosciuto illustratore. La censura sempre imbecille permise l'immissione in commercio del libro solo dopo la distruzione della sovraccopertina, motivo per cui oggi non la si trova mai. Il libro fu ristampato con lievi modifiche al testo da Mondadori nel 1927 e nel 1937. E' un "romanzo vissuto", come dichiara il sottotitolo, e racconta l'esperienza degli ultimi mesi di guerra nel 1918, quando Marinetti era a capo della sua "74", un modello di autoblindata. L'esperienza della guerra demistifica ogni intellettualismo: "Sono preso dalla gioia di scoprire una nuova legge. Ben lontano dai Bergson seduti sulle cretine poltrone universitarie trovo nel momento più pericoloso di una battaglia la soluzione di molti problemi che i filosofi non potranno mai scoprire nei libri. Poiché la vita non si svela che alla vita. Il segreto…

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Calci e sputi e colpi di testa

Calci e sputi e colpi di testa

Una squadra che non c'è più. Chi se lo ricorda il Perugia degli anni Settanta, quello di Ilario Castagner rognoso come un cagnaccio di strada e meraviglioso quando la palla arrivava a Vannini o a Novellino. Quando segnava perfino Sollier. Sollier il comunista. Che nemmeno lui sapeva come mai l'avevano preso coi piedi che mamma gli aveva fatto. Sollier il primo a salutare col pugno chiuso gli amici della curva: ne fecero un'icona della politica con la P maiuscola, trasgressione provocazione, ma era solo un saluto, in un'epoca in cui la politica era a sinistra un momento importante della vita quotidiana. Però forse non era solo un saluto, è vero. Era un modo per dire che la diversità è possibile. Forse con quel gesto Sollier spiegava perché si incazzava se gli chiedevi l'autografo, che il calcio e i soldi non lo avevano cambiato,  che lui stordito, cane sciolto o militante era un compagno che cercava altri compagni per volersi bene…

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EROTICA FUTURISTA 16: Contro il lusso femminile l’eleganza di Eros

EROTICA FUTURISTA 16: Contro il lusso femminile l’eleganza di Eros

Nel marzo del 1920 Marinetti lancia il manifesto Contre le luxe féminin (Milan, Direction du Mouvement Futuriste, 11 Mars 1920) dove ripropone la sua concezione della sana brutalità in amore e la scarsa considerazione per la pederastia: «Le mâle perd peu à peu le sens puissant de la chair féminine et la remplace par une vague sensibilité indécise et artificielle qui répond seulement à la soie, aux bijoux et au fourrures. Ils sont de plus en plus rares, les mâles capables de prendre une femme et d’en jouir sans se préoccuper du cadre et du contact des étoffes, des chatoiements et des souleurs. La femme nue ne plait guère. Les mâles se transforment en bijoutiers, parfumeurs, couturiers, modistes, repasseurs, brodeurs et péderastes». Un'altra provocazione che ancora oggi scandalizza, al punto che di questo manifesto non si parla mai, per la preoccupazione di resuscitare un Marinetti fascistissimo che discrimina donne e gay. Eppure il manifesto anticipava di un secolo la crisi…

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Una notte ho sognato che parlavi

Una notte ho sognato che parlavi

Fra i pochissimi libri significativi sull'argomento, quello di Gianluca Nicoletti è per me il più importante e autentico. Il problema non è l'autismo o qualunque sia la disabilità fisica o mentale, il problema è vivere ed essere felici, ma questo è possibile solo se ne hai il tempo. Anch'io ho sognato che la mia Emma parlasse. Era una sensazione bellissima come se si fosse rotto un incantesimo, finalmente mi avrebbe raccontato cosa provava e desiderava, dove sentiva dolore, se avesse o no bisogno di scaricarsi, quali i gusti i desideri le speranze. Poi mi sono svegliato, ma non con l'amarezza che segue a un sogno seducente, piuttosto con nostalgia, uno sfasamento del tempo che chiedeva pazienza - a me così intemperante. Ma si impara ad essere pazienti perché nella lotta quotidiana per la felicità noi non possiamo permetterci di sbagliare. Chi non fa di questi sogni può concedersi qualche errore in più, e ha più tempo per recuperare, forse è…

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