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F.T. Marinetti, Autografo originale del Manifeste du Futurisme.
Documento conservato nella Yale University Library di New Haven (U.S.A.)

Il 28 dicembre 1908 uno dei più violenti terremoti della storia italiana sconvolge La Calabria e la Sicilia: raggiunse l’11°/12° grado della scala Marcalli e la terra tremò per 37 secondi provocando un maremoto con onde alte fino a dieci metri. Le vittime furono circa 140.000, Messina fu completamente distrutta, Reggio Calabria fu distrutta per metà, innumerevoli i danni alle città limitrofe. Marinetti aveva già pronto per le stampe il suo Manifeste du Futurisme, di cui rimandò il lancio. Il manifesto del futurismo fu il primo e il più sconvolgente terremoto nella storia delle arti, ma all’opposto di quello che aveva provocato morte e distruzione liberò una enorme carica di energie intellettuali, di speranze e di aspettative, l’energia che era propria dei giovani: i futuristi furono i primi contestatori, con loro fa la sua prima apparizione sulla ribalta della storia la contestazione giovanile.

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L’articolo sulla prima de La donna è mobile, dai “Libroni” marinettiani, conservati alla Yale University Library

Il manifesto viene letto da Marinetti per la prima volta il 15 gennaio 1909: al Teatro Alfieri di Torino va in scena La donna è mobile, versione italiana delle Poupées électriques (poi tradotto col titolo di Elettricità sessuale), sonoramente fischiato dal pubblico. La pièce metteva in scena automi umanoidi, dieci anni prima che il romanziere ceco Karel Čapek coniasse la parola “robot” (“robota”). e il manifesto ne fu il prologo (vedi: Anonimo, Burrascosa première a Torino, Corriere della Sera, 15/01/1909; ma nei Libroni marinettiani conservati alla Yale University Library l’articolo viene datato nella scheda “13/01/1909”).

Ai fischi e alle urla del pubblico inferocito Marinetti risponde salendo imperturbabile sul palcoscenico: Ringrazio gli organizzatori di codesta fischiata che altamente mi onora” (vedi la rivista POESIA, febbraio-marzo 1909 pag. 9). Sembra che Marinetti avesse pagato qualcuno del pubblico per fischiarlo e provocare scandalo (vedi Claudio Bernardi – Carlo Susa, Storia essenziale del teatro, Milano, Vita e Pensiero, 2005; pag. 300)

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Filippo Tommaso Marinetti, Manifeste du futurisme, in LE FIGARO, Anno LV, 3ème Série, n. 51, samedi 20 fevrier, 1909
Prima versione integrale, comprensiva del prologo.

La versione ufficiale del Manifeste du Futurisme viene pubblicata il 20 febbraio 1909 su LE FIGARO, Anno LV, n. 51, ma il manifesto era già apparso sia in italiano che in francese in diverse versioni. Andiamo per ordine.

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F.T. Marinetti, Manifesto del Futurismo, Milano, Rassegna Internazionale Poesia [stampa: Poligrafia Italiana – Milano] s.d. [gennaio 1909]; 29,2×23 cm., volantino, pp. 4 n.n., stampato in bleu. Versione in lingua italiana

La prima assoluta è del gennaio 1909, stampata in due versioni, italiano e  francese, senza il prologo e stampata in bleu: F.T. Marinetti, Manifeste du Futurisme, Milano, Rassegna Internazionale Poesia [stampa: Poligrafia Italiana – Milano], s.d., [gennaio 1909]; 29,2×23 cm., volantino, pp. 4 n.n.

E’ la versione che Marinetti inviò a intellettuali e giornalisti in Italia e in Europa nel gennaio del 1909 per sollecitarne un giudizio. (cfr. Giovanni Lista, Les futuristes, Paris, Henri Veyrier, 1988; pp. 107-109; citando l’analoga edizione in lingua francese).

A questa prima edizione segue una ristampa identica ma in nero. Possiamo definirla come una “seconda edizione” ma solo per l’ordine cronologico, di fatto è la semplice riproduzione della prima.

La terza edizione, prima assoluta in rivista, reca il titolo Il Futurismo, GAZZETTA DELL’EMILIA, Bologna, 5 febbraio 1909.

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F.T.Marinetti, Il Futurismo, GAZZETTA DELL’EMILIA, Bologna, 5 febbraio 1909.

E’ merito dello studioso Domenico Cammarota di aver individuato una nutrita serie di edizioni del manifesto prima della versione ufficiale del Figaro (vedi: Domenico Cammarota, Filippo Tommaso Marinetti. Bibliografia, Mart/Skira, 2002). Ecco l’elenco:

La prima edizione condensata: Manifesto del Futurismo, in IL PUNGOLO, Napoli, 6 febbraio 1909.

La quarta edizione assoluta, seconda in rivista: Manifesto del Futurismo, in GAZZETTA DI MANTOVA, Mantova, 9 febbraio 1909.

La quinta edizione assoluta: Manifesto del Futurismo, in L’ARENA, Verona, 9 febbraio 1909.

La seconda edizione condensata: Manifesto del Futurismo, in IL PICCOLO DELLA SERA, Trieste, 10 febbraio 1909.

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Democratia n. 19, 20 febbraio 1909

La sesta edizione assoluta ma prima edizione integrale comprensiva del Prologo, identica a quella che sarà pubblicata sul Figaro: Manifesto del Futurismo, in TAVOLA ROTONDA n. 6, Napoli, 14 febbraio 1909.

La terza edizione condensata: Manifesto del Futurismo, in IL GIORNO, Napoli, 16 febbraio 1909, a cura di Daniele Oberto Marrama.

Infine l’edizione ufficiale del FIGARO, seconda edizione integrale e definitiva: Filippo Tommaso Marinetti, Manifeste du futurisme, in LE FIGARO, Anno LV, 3ème Série, n. 51, samedi 20 fevrier, 1909; che esce contemporaneamente a quella tradotta in rumeno da Michael Draganescu sotto il titolo O noua scoala literarà, in DEMOCRATIA n. 19, Craiova, 20 febbraio 1909.

Alla versione ufficiale seguiranno una serie lunghissima di edizioni e ristampe di cui le più importanti sono:

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F.T. Marinetti, Fondazione e Manifesto del Futurismo, (febbraio 1909), la prima edizione in volantino del Manifeste du Futurisme, versione italiana.

1. La prima edizione integrale su volantino, in versione francese e italiana: Manifeste du Futurisme (Publié par le «Figaro» le 20 Février 1909), Milano, s. ed. [stampa: Poligrafia Italiana – Milano], s.d. [febbraio 1909]; 29×23 cm., pp 4 n.n. Il manifesto è firmato “F.T. Marinetti – Directeur de Poesia”. L’edizione italiana reca il titolo Fondazione e Manifesto del Futurismo. Pubblicato dal «Figaro» di Parigi il 20 febbraio 1909.

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F.T. Marinetti, Fondazione e Manifesto del Futurismo, (1911/1912), la prima edizione con la dicitura “Direzione del Movimento Futurista”, verdsione italiana.

2. Questa edizione è stata sempre confusa con un’altra, anch’essa in volantino e con lo stesso titolo sia in italiano che in francese, identica quanto al contenuto ma diversa per l’impostazione tipografica. Questa edizione, datata usualmente 1909, in realtà fu stampata circa due anni dopo ed è riconoscibile per l’indicazione dell’editore, che non è più “Poesia” ma “Direzione del Movimento Futurista”. Quel che non fu mai notato da nessuno studioso o critico, è l’indirizzo dell’editore, che è “Corso Venezia” e non più “Via Senato”. Marinetti si era trasferito in Corso Venezia nel novembre 1911 al suo ritorno dalla Tripolitania, dove era  stato corrispondente per L’Intransigéant di Parigi. Pertanto il volantino deve essere stato stampato tra la fine del 1911 e i primi mesi del 1912, ed è il primo su cui compare la dicitura “Direzione del Movimento Futurista” (vedi: Paolo Tonini, I manifesti del Futurismo italiano, Gussago, Edizioni dell’Arengario, 2011; pag. 9 n. 1.23 e 1.24).

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F.T. Marinetti, Manifeste initial du Futurisme, s.d. (marzo 1909).
Marinetti dichiara qui per la prima volta di essere a capo di un movimento: il Movimento Futurista

3. La seconda edizione integrale su volantino: Manifeste initial du futurisme (Publié par le «Figaro» le 20 Février 1909), s.l., s. ed., s.d. [marzo 1909]; 29×23 cm., pp. 4. Il manifesto è firmato “F.T. Marinetti – Poète futuriste chef du Mouvement Futuriste”, senza indicazione dello stampatore. Fino alla pubblicazione di questo volantino Marinetti si era sempre firmato in qualità di direttore della rivista Poesia. Ora per la prima volta si dichiara a capo di un movimento: il Movimento Futurista, appunto, ufficializzandone la denominazione.

This Post Has 2 Comments

  1. Marco Meneguzzo

    Grazie per questo bel saggio di erudizione storica e critica! Noi critici, o meglio, io, ho sempre da imparare dall’accuratezza e dal puntiglio di ricerche di questo tipo.

  2. stefania stefanelli

    questa pagina è splendida. Ho imparato tante cose e mi sono segnata la bibliografia. Grazie!

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