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Le due edizioni di Italo Tavolato, Contro la morale sessuale, Firenze, Gonnelli, 1913. Copertina di Ardengo Soffici


Il Manifesto futurista della Lussuria di Valentine de Saint-Pont (vedi EROTICA FUTURISTA 5: http://www.arengario.it/?p=183) aveva suscitato scandalo perché per la prima volta una donna rivendicava il diritto al sesso su un piano di assoluta uguaglianza rispetto al maschio, altro che i salottini delle suffragette. Non era una lotta sul piano astratto del diritto ma della vita quotidiana, del privato che doveva essere cambiato prima del pubblico, una conquista rivoluzionaria che sarà degli anni ’70, quando le donne forti di questa coscienza distruggeranno addirittura un partito, Lotta Continua, nel secondo congresso dell’autunno 1976.
 

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Italo Tavolato, «Glossa sopra il manifesto futurista della Lussuria»
LACERBA, Anno I n. 6, 15 marzo 1913.

Italo Tavolato, che non si considerava futurista ma che appartiene al mondo complesso dell’avanguardia internazionale, quella che per dire si ritrovava a Capri nella casa di Gilbert Clavel, aperta a tutti i gusti in fatto di droghe e di sesso, Tavolato dicevo, scrive un articolo entusiasta: Glossa sopra il manifesto futurista della Lussuria, pubblicato sulla rivista LACERBA, Anno I n. 6, 15 marzo 1913.

Partendo dal manifesto di Valentine de Saint-Pont, Tavolato fa dell’eros il centro della sua attività di scrittore fino a tentare di produrre una rivista specializzata: EROS. Ne uscirà soltanto un numero, guarda caso a Capri, nel 1918, interamente redatto da lui.
Tornando al 1913: in maggio Tavolato pubblica un altro articolo: «Elogio della prostituzione», LACERBA, Anno I n. 9, 1 maggio 1913, per il quale verrà processato e condannato per oltraggio al pudore. Ma il libro incredibile che fa il punto della situazione, una delle cose più geniali che fosse possibile scrivere a quell’epoca è  Contro la morale sessuale, (Firenze, Gonnelli, 1913). Un libro che reca la data di stampa 1 febbraio 1913 ma che in realtà uscì nel luglio dello stesso anno, dopo la pubblicazione dei due articoli di cui sopra. Già la copertina è tutto un programma: la composizione tipografica del titolo è opera di Ardengo Soffici: è un urlo liberatorio ma anche una perfetta applicazione del metodo futurista di sconcertare e attirare l’attenzione.

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Italo Tavolato, «Elogio della prostituzione»
LACERBA, Anno I n. 9, 1 maggio 1913.

Cosa c’è di geniale in questo opuscolo di 24 pagine?
Innanzitutto è il primo in cui il sesso sia posto al centro della questione sociale, non dal punto di vista della riproduzione ma del desiderio e del piacere. Poi c’è la lettura di Sigmund Freud e la perfetta comprensione della teoria della libido applicata alla società andando oltre e anticipando le teorie che Wilhelm Reich svilupperà negli anni Trenta:

Sessualità è relazione vitale di tutto il nostro essere con l’universo. La relazione felice ci rende elastici e forti; la capacità di esprimerla ci rende artisti. Ai moralisti, invece, l’universo sensibile non risponde. La povera morale si deve rassegnare a trampellar la sua vita in grazia d’una sessualità clandestina, che si soddisfa con insensatezze, amando vuoi iddio, vuoi l’umanità“. (pag. 23).

E ancora, per esempio:

Lo stato è un voyeur utilitario. Non tollera che la funzione sessuale si sottragga al suo controllo e al suo profitto. (pag. 15).

Se ne conoscono due edizioni: la prima con titolo in rosso mattone su fondo arancio, la seconda con titolo in nero su fondo giallo e la menzione di “seconda edizione”, ma in realtà si tratta della prima edizione ricopertinata. Interessante è che la copertina della seconda edizione sia modificata rispetto alla prima, al fine di comporre un quadrato perfetto.

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Giorgio de Chirico, Ritratto di Italo Tavolato, 1925

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