EROTICA FUTURISTA 32: Africa calore sudiciume lussuria

EROTICA FUTURISTA 32: Africa calore sudiciume lussuria

Il piacentino Osvaldo Barbieri detto Bot (Barbieri Osvaldo il Terribile) non si capiva se era un genio o uno schizzato.   Aveva fatto di tutto nella vita, ferito in guerra, operaio, scaricatore al porto di Genova, si sposa con la sua Enrica nel 1926 e decide che sarebbe campato d'arte e di niente altro.   Tra il 1928 e il 1934 sarà un attivista sfrenato al servizio della causa futurista, organizzando e partecipando a varie mostre ed eventi. Marinetti lo ama e lo odia, non gli piace un certo passatismo con cui Bot contamina le proprie invenzioni. Futuristi addio, nel 1934 avviene qualcosa che gli cambia la vita: parte per la Libia, è l'Africa.   Ora si chiama Naham Ben Abiladi e fa il pittore, l'incisore, fonda una rivista, partecipa a varie mostre, scrive poesie: il mal d'Africa prende anche lui come tanti altri artisti e poeti capitati là. Quando torna definitivamente in Italia nel 1940 è un'altro uomo, e…

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EROTICA FUTURISTA 31: Picchiata nell’amore

EROTICA FUTURISTA 31: Picchiata nell’amore

Ancora un aeropoema d'amore, ed è il primo romanzo parolibero sintetico così presentato da Marinetti: "Il tedio propagato in Italia e nel mondo dai più o meno celebri romanzoni pessimisti di origine nordica zavorrati da 700 a 1000 pagine di spidocchiamento psicologico è nauseante mentre il primo romanzo sintetico fiero delle sue 15 pagine e ali si presenta come una autentica delizia" (F.T. Marinetti, pag. 4). L'autore è Piero Bellanova, medico personale di Marinetti, un futurista calabrese, amico e convivente di Luigi Scrivo che di Marinettti era il fedelissimo segretario. Bellanova era un medico un po' particolare, sbilanciato verso la psicoanalisi con particolare riguardo ai temi relazionali e della personalità creativa: negli anni Cinquanta e Sessanta sarà segretario della Società Psicoanalitica Italiana. E poi sapeva suonare il piano. Frontespizio Tavola fuori testo Picchiata nell'amore viene pubblicato il 30 maggio 1940 ed è la realizzazione pratica del Manifesto del romanzo sintetico, redatto da Bellanova insieme a Marinetti e a Luigi Scrivo,…

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EROTICA FUTURISTA 30: L’aeroporto

EROTICA FUTURISTA 30: L’aeroporto

Poco si sa di Ignazio Scurto (Verona 1912 - Milano 1954) del gruppo futurista veronese, che nel 1939 pubblica il vangelo degli aviatori, il romanzo che secondo Marinetti annunciava la fine della letteratura da salotto, il tramonto dell'intellettuale in pantofole: L'aeroporto (Milano, La Prora). Più famosa di lui la moglie Olga Biglieri, in arte Barbara, che ne illustra la copertina: si erano conosciuti nel 1935, nel 1939 si erano sposati e sembra evidente che Olga/Barbara sia la vera protagonista di questa storia nel personaggio di Tulliola (allusione a Tullio d'Albisola e ai suoi libri metallici?).Tulliola è la donna finalmente emancipata: ama volare perché le piace sollevarsi da terra e non certo per scimmiottare l'uomo. Determinata e sicura di sé, appassionata ed esente da civetteria sarebbe stata comunque bellissima. E così il povero Michele, giornalista e poeta incaricato di scrivere sulla vita degli aeroporti fatica un po' a capirla. Le piace, è ovvio, ma si trova a disagio perché perfino il…

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EROTICA FUTURISTA 29: Astra e il sottomarino

EROTICA FUTURISTA 29: Astra e il sottomarino

Nel settembre 1935, recensito su STILE FUTURISTA (Anno II n, 11/12), Benedetta pubblica Astra e il sottomarino, il suo terzo e ultimo romanzo, presso il libraio ed editore Casella di Napoli, dedicandolo al marito: “Marinetti, ti offro Astra. (...) La trama è semplice eterna. L’Amore fra un uomo e una donna, ma ho cercato di dare il mistero del destino condizionato dalla Realtà e precisato e preveduto dal Sogno. Da tre anni quest'opera è compiuta. Vi è stata, tu lo sai, una parentesi più pesante nei miei giorni ed è nata la nostra Luce: Luce oggi è vittoriosa nel sorriso blu, nei suoi canti, nei biondi giochi al sole con Vittoria ardente e Ala veloce ed oggi Astra può andare nella vita portandovi una irradiazione di poesia. Poesia: tu non credi che in essa per illuminare il mondo, io credo che senza ansia spirituale e senza amore, pur se a volte e forse troppo spesso è dolore, il mondo si…

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Il primo libro d’artista della storia: Zang Tumb Tuuum di F.T. Marinetti

Il primo libro d’artista della storia: Zang Tumb Tuuum di F.T. Marinetti

Zang Tumb Tuuum (questo è il titolo corretto, riportato al frontespizio, non Zang Tumb Tumb come appare in copertina) è il primo libro parolibero nella storia della poesia e della tipografia e il primo vero e proprio "libro d'artista", se per libro d'artista intendiamo un'opera che sia sintesi di molteplici istanze espressive, testuali e visuali: con Zang Tumb Tuuum inizia la rivoluzione tipografica di cui il futurismo italiano è precursore nel mondo. Marinetti lo pubblica nella primavera del 1914 a Milano per le sue Edizioni Futuriste di "Poesia", dopo che ne erano apparsi vari frammenti sulla rivista Lacerba (1913), e averne declamato brani ovunque in Europa e in Russia. Già a una prima occhiata il libro si presenta come un oggetto inquietante: una copertina morbida in cartoncino poroso, di color giallo intenso su cui è impressa la sagoma nera delle parole. Il piatto compone un titolo inaudito, caratteri di varie grandezze, parole disposte secondo diverse direttrici, ed è l'esito di…

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EROTICA FUTURISTA 27: Per le mie donne

EROTICA FUTURISTA 27: Per le mie donne

Nelson Morpurgo avvocato ebreo aveva studio al Cairo insieme al padre, e aveva fondato negli anni Venti la sezione egiziana del Movimento Futurista. Il Cairo tra gli anni Venti e Trenta fu una delle capitali della cultura d'avanguardia e Morpurgo uno degli animatori  più impegnati, organizzando convegni artistici e letterari, conferenze, concerti, rappresentazioni teatrali, oltre a dar vita a varie riviste. Nel 1939 all'indomani dell'emanazione delle leggi razziali se ne andrà definitivamente dall'Italia dopo un ultimo colloquio con l'amico Marinetti a Roma: negli anni Settanta pubblicherà un resoconto di quell'incontro. Un incontro in cui Marinetti forse per la prima volta era rimasto senza parole, inchiodato alla propria coerenza: da una parte l'adesione al fascismo dall'altra la percezione di una infamia senza precedenti. In quell'addio si percepisce l'angoscia e l'impotenza dinanzi all'orrore della storia, nessun universo da ricostruire e rallegrare, nessun futuro. Movimento Futurista Egiziano: etichetta postale con intestazione per spedizione di pacchi e plichi (1925 ca.)   Volantino di sottoscrizione…

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EROTICA FUTURISTA 26: Venere sul Capricorno

EROTICA FUTURISTA 26: Venere sul Capricorno

Per Marinetti, Corra, Terra e la gran parte dei futuristi, il sesso non è una cosa poi così complicata. La lotta senza tregua fra maschile e femminile trova la sua felice conclusione nel piacere e l'unico ostacolo da superare sono i pregiudizi e le convenzioni sociali. Al contrario Ruggero Vasari ne indaga l'aspetto oscuro, tutta l'inquietudine delle perversioni e degli eccessi: il sesso è un'esperienza dolorosa, tormentata da desideri contrastanti e fantasie innominabili da cui si dipende come da una droga. La stessa ambivalenza si presenta nell'idea della macchina, esaltata e insieme aborrita come potere di dominio sulla natura. Non è un caso che fra L'angoscia delle macchine (1925) e Raun (1932, vedi anche in questo blog: Le macchine morte di Raun), ci siano le poesie di Venere sul Capricorno (1928), dove Vasari mette in scena i suoi fantasmi. Perché poi in fondo a tutto c'è il rapporto con la femminilità, percepita come istinto e potenza della natura da dominare…

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EROTICA FUTURISTA 25: Amori immaginisti di Dino Terra

EROTICA FUTURISTA 25: Amori immaginisti di Dino Terra

Si chiamano Dino Terra, Vinicio Paladini, Umberto Barbaro, Antonio Fornari, Elena Ferrari, Ivo Pannaggi, Aldo Ronco fra gli altri. Sono comunisti, anarchici o socialisti (a Roma, nel 1927), stanno a mezzo fra Dada e Futurismo, sono italiani che guardano alle avanguardie internazionali. Fanno un giornale, «La Ruota Dentata», che dura un solo numero e girano intorno al Teatro degli Indipendenti di Bragaglia, Anton Giulio che rimproverava al regime di mostrarsi rivoluzionario in tutto meno che a teatro. E' una stagione breve finché durano i soldi che ci mette Terra, gli spettacoli commissionati da Bragaglia, qualche finanziamento forse dall'ambasciata russa a Roma - tramite l'ambasciatrice Elena Ferrari - e qualche altra risorsa trovata chi sa come. In questo clima Dino Terra scrive Riflessi, mettendoci ogni provocazione possibile al linguaggio e alla morale convenzionali: “Poi, mentre ella riposava resupina, aveva cominciato ad assaporarla come se fosse stata un’ingenua monachetta, lui tramutatosi in esperta badessa. E per completare le sensazioni di questa finzione…

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EROTICA FUTURISTA 24: Terrore-amore senza fine

EROTICA FUTURISTA 24: Terrore-amore senza fine

Come sollecitare una sensibilità ormai anestetizzata da ogni genere di comodità e di vizio? La risposta di Marinetti è semplice e diretta nel racconto Terrore-amore senza fine pubblicato su LA RIVISTA ILLUSTRATA DEL POPOLO D’ITALIA Anno VI n. 12 (Milano, dicembre 1927) che rielabora un testo precedentemente apparso. Mario Sironi copertina per LA RIVISTA ILLUSTRATA DEL POPOLO D'ITALIA Anno VI n. 12, Milano, dicembre 1927 La testatina del titolo e le due immagini che lo accompagnano, oltre alla copertina del fascicolo, sono di Mario Sironi, un sardo trapiantato a Roma che andava a scuola da Giacomo Balla, ed era amico di Severini e Boccioni, che era stato in guerra da volontario con gli altri amici futuristi e nel 1920 aveva sottoscritto il manifesto Contro tutti i ritorni in pittura. Poi però lui ritornò, nel 1922 col gruppo di pittori del Novecento, sotto l'ala protettrice di Margherita Sarfatti, e la sua figurazione che non cadeva nell'estremismo futurista avanguardista non dispiacque al…

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EROTICA FUTURISTA 23: Scatole d’amore in conserva

EROTICA FUTURISTA 23: Scatole d’amore in conserva

Per uno che i soldi li spendeva tutti comprando opere di giovani sconosciuti e finanziando iniziative incomprensibili per le mummie della cultura ufficiale, era indispensabile riciclare. Così Scatole d'amore in conserva, lo dice già il titolo, raccoglie cose già pubblicate, a parte un racconto e l'ultima parte dell'Autobiografia. Questo testo era già stato pubblicato nel 1920 ne Il delizioso pericolo e poi nel 1925 per la rivista Novella, sotto il titolo che lo definiva Caffeina d'Europa: “A che pro presentarmi al pubblico? – Diranno i miei amici… Marinetti è presentato a tutti i pubblici d’Europa, che lo conoscono perfettamente in tutti i suoi svariati atteggiamenti, sorprendenti, spavaldi, temerari, ma sempre sinceri... Ringrazio le forze che presiedettero alla mia nascita e alla mia adolescenza, perché mi hanno, fino ad oggi, evitata una delle peggiori disgrazie che possano capitare: la Monotonia. Ebbi una vita tumultuosa, stramba, colorata. Cominciai in rosa e nero; pupo fiorente e sano fra le braccia e le mammelle…

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