STORIA DEL FUTURISMO – 1910. I due primi manifesti della pittura futurista

STORIA DEL FUTURISMO – 1910. I due primi manifesti della pittura futurista

 Cominciamo col distinguere Il Manifesto dei Pittori futuristi da La pittura futurista. Manifesto tecnico. Uno sta all'altro come la teoria alla pratica: il primo enuncia i principi generali, l'altro elenca e approfondisce spunti tecnici e programmatici. Del primo non esiste una traduzione francese mentre il secondo fu tradotto sia in francese che in inglese con un titolo che faceva pensare al primo, ingenerando una confusione che trovò raccapricciante riscontro in alcune bibliografie. Procediamo con ordine. Il primo manifesto della pittura futurista è il Manifesto dei Pittori futuristi, in lingua italiana, sottoscritto da Umberto Boccioni, Carlo Dalmazzo Carrà, Luigi Russolo, Aroldo Bonzagni e Romolo Romani, che viene letto l'8 marzo 1910 al Politeama Chiarella di Torino durante la terza serata futurista, così descritta da Marinetti in un famoso volantino:  “A Turin, la troisème soirée futuriste fut une véritable «Bataille d'Hernani». Sur la scène de plus vaste théâtre de la ville, parurent, avec M. Marinetti et d'autres poètes, cinq jeunes peintres de grand…

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