Dal museo archeoideologico: cimeli del fiumanesimo

Dal museo archeoideologico: cimeli del fiumanesimo

All'occhiello della giacca porto solitamente questo distintivo e pochissimi sanno di che si tratti. C'è un serpente che si morde la coda, sette stelle in campo rosso e una sigla. Il serpente è l'euroboro, simbolo dell'infinito - o dell'eterno ritorno - le stelle sono le città del Carnaro che D'Annunzio voleva unite: la bandiera della Reggenza. "F.N.L.F." è la sigla della Federazione Nazionale dei Legionari Fiumani, l'associazione ideata e proposta da Gabriele d'Annunzio nel corso dell'ultimo rapporto tenuto a Fiume il 6 gennaio del 1921. Il programma del gruppo è in un discorso di Eugenio Coselschi tenuto a Milano il 22 giugno 1922, che rivendica la Carta del Carnaro di D'Annunzio e si proclama antifascista e libertario: "Il Fiumanesimo è simbolo di rinnovamento e di resurrezione. La Costituzione del Carnaro, alla quale ci siamo giurati, vuole instaurare il Governo del Lavoro, il dominio dei produttori, di tutti i produttori, contro qualsiasi dittatura di parte...".  . Eugenio Coselschi, Programma "immortale", 1922…

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Dal museo archeoideologico: una lettera di Guido Keller

Dal museo archeoideologico: una lettera di Guido Keller

. Questo messaggio e la lettera che lo accompagna sono il frammento di una storia creduta possibile nonostante tutto: l'edificazione della Città di Vita, la città dei poeti e degli artisti che avrebbe accolto in sé il seme di tutte le rivolte: Fiume d'Italia. La data è il 13 gennaio 1922, un anno dopo il Natale di sangue: . Gabriele D'Annunzio in divisa di Ardito Fiume, 1920 Fotografia di Antonio Anselmo Comandante, per il tramite di Margherita Rossi Passavanti d'Incisa chiedo: 1°: Che contegno debbo tenere di fronte a S.E. Arraga de Vidal. II. Ti si può vedere e parlare III. Definire Guido Keller Fiesole I - 13 - 22   Il Comandante è Gabriele D'Annunzio, ritiratosi nel Vittoriale di Gardone Riviera, corteggiato da Mussolini e assediato dai tanti legionari, arditi, ribelli di ogni colore che lo avevano seguito a Fiume e ora gli chiedevano di fare la rivoluzione. Gli scrive Guido Keller, aviatore nudista diletto fra i 12 amici…

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La città inquieta e diversa

La città inquieta e diversa

"Siamo nella città inquieta e diversa..." dice D'Annunzio alla gente di Fiume nell'agosto 1920, dopo la lettura pubblica degli Statuti redatti con l'anarcosindacalista Alceste De Ambris. Inquieta e diversa lo era stata la città di Fiume, fra il 12 settembre 1919 e il «Natale di sangue» del 1920. La governava un poeta, per la prima volta al mondo, e il suo esercito era costituito da insubordinati di ogni grado e arma dell’Esercito Italiano. La gente che ci abitava, per più di un anno visse di pochi viveri, di feste e di spettacoli, di parole bellissime declamate e stampate quasi ogni giorno da Gabriele D’Annunzio, per tutti più brevemente «il Comandante». Olocausta, Città di Vita, Porto dell’Amore. Aveva una costituzione che sovvertiva il concetto di proprietà, un regolamento dell’esercito dove la cosa più importante era di superare in bellezza la Legione Tebana, era punto di confluenza di tutti gli indipendentisti e anticapitalisti del mondo, dall’Irlanda all’Egitto alla Russia bolscevica. Era un…

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