Ottobre 1969 a Monaco di Baviera: apre l'Aktionsraum 1. Una fabbrica dismessa diventa area di lavoro creativo, un luogo di sfruttamento si trasforma in centro di invenzione e comunicazione. Durò…
L’11 gennaio sono arrivato tardi all’inaugurazione di «Sarenco è vivo», così non ho potuto fotografare l’azione di Giovanni Fontana, ho solo potuto sentirne l’ultimo grido. Lo stesso grido con cui è cominciata l’azione di Julien Blaine.
Gli eroi greci gridavano quando sentivano dolore, ed erano grida strazianti come quelle che torcono la bocca e i muscoli del Laocoonte.
Quando moriva un amico invocavano il suo nome affinché risuonasse anche nel regno delle ombre. Dopo aver invocato il nome dell’amico Sarenco, Julien Blaine ha cercato di stabilire un contatto col mondo oscuro spargendo sopra un telo forme di lettere su cui ha spruzzato della vernice bleu. Ha poi accuratamente spostato ai margini le forme di lettere con una scopa e sul telo sono rimaste le parole come in un vaticinio, la risposta di Sarenco che Julien ha letto a piena voce: SDRITIULL… POKILASF… OPRUI… ALKITERRR… XIPOLTAA…
Il contatto e’ stato interrotto dall’applauso delle persone intorno, e due porte si sono aperte: le persone sono state invitate a entrare e a sedersi, poi le porte sono state richiuse. Da fuori si sentiva una dotta disquisizione e poi a tratti le voci di Blaine e Fontana ma l’interlocutore non era Sarenco – chi sa dove se n’era andato. Forse il risorto era morto per l’ennesima volta. Allora sono tornato a casa col Monterossa non stappato e i calici smontabili di plastica intatti, torneranno buoni la prossima volta.
Le foto poi le ho mandate a Julien Blaine con un breve messaggio:
Cher Monsieur Blaine,
je vous envoi les photos de l’action Sarenco in Brescia qui m’a beaucoup touché. Je connaissais bien Sarenco et espérais qu’on se souviendrait de lui avec un bon verre de Franciacorta. J’avais avec moi dans un sac isotherme une bouteille de Monterossa et 8 verres. Un verre serait probablement resté plein pour nous rappeler que la mort, comme toute révolution / résurrection, n’est pas un dîner de gala. Mais vu le ton de la manifestation, l’idée ne me semblait plus appropriée. La bouteille sera bonne pour une autre fois! Je vous embrasse, cher Julien…
Ecco la sequenza: