GOZZANO Guido
[Guido Gustavo Gozzano] (Agliè 1883 - Torino 1916)
Verso la cuna del mondo. Lettere dall'India (1912 - 1913). Con prefazione di G.A. Borgese e il ritratto dell'Autore
Luogo: Milano
Editore: Fratelli Treves Editori
Stampatore: Tip. Treves - Milano
Anno: 1917 [aprile/maggio]
Legatura: brossura
Dimensioni: 19x12,5 cm.
Pagine: pp. XV (1) - 264 (8)
Descrizione: copertina illustrata con una fotografia in seppia e 1 tavola b.n. f.t. al controfrontespizio (ritratto fotografico dell'autore). Bollino originale della Casa Editrice Baldini & Castoldi applicato all'occhietto. Esemplare con alcune bruniture, in buono stato di conservazione. Prima edizione, secondo migliaio.
Bibliografia: AA.VV., «Dizionario generale degli autori contemporanei», Firenze, Vallecchi, 1974: pag. 627
Prezzo: € 90ORDINA / ORDER
"Diario di viaggio pubblicato postumo nel 1917, e in edizione definitiva nel 1937. E' nel suo primo intento una serie di corrispondenze per un giornale torinese, «La Stampa», dall'India ove il Gozzano malato andò nel 1912 in un viaggio di tre mesi, a illudersi di cercare e trovare la guarigione. E, con la salute, anche qualche compenso all'anima avariata, qualche offerta eccitante alla sua sazietà, «un po' d'inverosimile, di soprannaturale». Le corrispondenze uscirono pubblicate sul giornale nel 1914. (...) Queste pagine di vagabondaggio sono fra i saggi migliori della sua prosa e, nella vasta biblioteca di questo genere di scritture, un libro che merita un posto singolare" (Francesco Pastonchi, in Bompiani 1959: vol. VII pag. 704).

"Nulla è più erroneo che credere le lettere dall'India un resoconto di viaggio. Sono al contrario un libro d'arte, alla Gozzano (...); sono una raccolta di nuovi colloqui, da lui tenuti con se stesso, con ombre inafferrabili del passato e con immagini trascoloranti dell'oggi, presso le piaghe favolose, che si dicono delle origini e non danno che un'altra fantasiosa figura del tempo e dello spazio, tra il tutto e il niente: sono un immenso scenario, disegnato da uno spirito vagabondo, alla distanza di mesi, dopo il ritorno, ora con inestinguibile tristezza umana, ora con scintillante «gaiezza profanatrice», con cui l'amico di nonna Speranza riguardava le anticaglie, i rottami, il disfacimento delle parvenze umane..." (C. Calcaterra, in: AA.VV., «Dizionario letterario Bompiani delle Opere e dei Personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature», Milano, Bompiani, 1959-1966: vol. VII pag. 704).