GREGOTTI Carmen
(Piemonte, ca. 1938 - Milano 2006)
Sogni e chimere
Luogo: Roma
Editore: Lerici, "Lerici Poesia 9"
Stampatore: Litopress
Anno: 1969 (luglio)
Legatura: brossura
Dimensioni: 21x12,3 cm.
Pagine: pp. 88 n.n.
Descrizione: copertina con composizione grafica b.n. del titolo di Ennio Lucini. Impaginazione e nota editoriale al retro di copertina di Nanni Cagnone, 16 immagini fotografiche in bianco e nero n.t. Poesie. Libro d'artista con l'impiego di diversi caratteri tipografici e varia disposizione del testo e delle immagini. Opera prima. Prima edizione.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 80ORDINA / ORDER
Questo libro è l'ombra del mondo - nessuno ha mai voluto scriverlo - questo libro non è un libro se non infine - (non da leggere: da controleggere) - questo libro è l'ombra del mondo - il mondo è un inverosimile - le cose specialmente non ci sono - il primo verbo ausiliare è non-essere - come un fuori ma come un dentro - la continua imperfezione del respiro - nella degradazione smisurata dell'immaginarsi - che apre e chiude e - la sua diferenza è il mondo - che esce rompendo o entrando - una scrittura non difensiva frequenta le sue alterazioni - e smarrire (né conservare né perdere)) - e non rassicurare: tener conto - né identità né riferimento - il vuoto un orizzonte assiduo e familiare - una morte impropria nell'esatta cadenza del sogno - questo è l'altro libro: cancellato - (occore una devozione ad essere - e il desiderio del riconoscimento)" (testo al dal retro di copertina).

"Anche per lei [Carmen], non più bambina, l'inizio Anni Sessanta fu un'esplosione, l'amicizia col Gruppo 63 la ispirò, scrisse poesie e le pubblicò, ormai diventata stellante regina della mondamità e anche dell'intellighentzia, sempre più bella, sempre più inaccessibile, sempre più imprevedibile, giovane donna elegantissima, chissà che il Neo Liberty in realtà non partisse da lei con quegli abiti precorritori che echeggiavano Anni Venti e Trenta dimenticati e non ancora resuscitati, larghi molli tenui vestiti tra il pigro e il lascivo, accompagnati da gesti lenti e sinuosi, dal minoico sorriso sempre più ambiguo... Quanti anni sono passati? Agguati che non sono stati gentili né con lei né con me, io che ho ricominciato a scrivere introduzioni per pagare questo o quello, lei che ha ricominciato a pubblicare poesie. Le poesie sono qui, scritte negli anni passati e in quelli recenti, da leggere con amore, ricordando il Gruppo 63 e il Neo Liberty, pensando a larghi molli tenui vestiti supersofisticati per una bella signora che ha dovuto conoscere amarezza e dolore, anche lei, ma lei troppo presto" (Fernanda Pivano, gennaio 1981).