PERSICO Edoardo
(Napoli 1900 - Milano 1936)
Profezia dell'Architettura
Luogo: Milano
Editore: Muggiani Tipografo - Editore, "I Coriandoli 2"
Stampatore: Officina Grafica Muggiani - Milano
Anno: 1945 (febbraio)
Legatura: legatura editoriale cartonata, sovraccopertina
Dimensioni: 21,5x13 cm.
Pagine: pp. 57 (7)
Descrizione: con una nota su Persico di Alfonso Gatto. Testo di una conferenza tenuta a Torino nel 1935, qui pubblicato per la prima volta. Esemplare mancante della sovraccopertina. Edizione originale.
Bibliografia: AA.VV., «Biblioteca del Moderno. Arte e architettura nei libri dalla Sezession alla Pop Art», Lugano, Fondazione – Galleria Gottardo, 1991: pag. 43
Prezzo: € 80ORDINA / ORDER
"La conferenza che pubblichiamo è lo scritto che più unitariamente , quasi nella facilità estemporanea d'una visione, rappresenta il pensiero di Persico gravato dalle antiche speranze e dalle prossime dispoerazioni del mondo. Ricordo la sera di quel lontano gennaio che s'andò a Torino, il nostro giungere tardi e quasi ormai inaspettati, a notte, verso le dieci circa, in una sala affollata soltanto di fedeli di Persico e dell'architettura. Ci sentimmo raccolti dalla sua voce in una delle tante stanze del mondo ove gli uomini pensano contro gli altri uomini asserviti alla distrazione e al vizio. Ci sentimmo appartati nella notte del mondo. E le sue parole aprivano spazi, elevavano paesi e architetture, liberavano l'aria felice e vitale della pittura dei grandi impressionisti, la nostra stessa memoria risvegliavano nel sentimento di una cultura tornata ad essere con lui sentimento del tempo e della vita. Un anno dopo, in quegli stessi giorni, egli morì solo in una delle tante stanze povere ove muoiono soli gli uomini che hanno amato tutti" (Alfonso Gatto, pp. 24-25).

"L'avvenire esige che le nazioni, per la loro esistenza, escogitino nello spirito del tempo un nuovo ordine sociale" (Edoardo Persico, pag. 35).

"Ma ritengo che fino a quando si continuerà a discutere di arte utile, di arte come espressione del tempo o della società, ricalcando De Bonald o Le Corbusier, sfuggirà sempre il senso profondo dell'arte che è indipendenza e libertà dello spirito... "Architettura utilitaria? Architettura come espressione della società? Non esiste che un problema di gusto. Da un secolo la storia dell'arte europea non è soltanto una serie di azioni e reazioni particolari ma un movimento di coscienza collettiva. Riconoscere questo significa trovare l'apporto dell'architettura attuale. E non conta che questa pregiudiziale sia rinnegata da coloro che più dovrebbero difenderla, o bandita da chi più, vanamente, la teme: essa resterà, lo stesso, la fede segreta dell'epoca. Sostanza di cose sperate" (Edoardo Persico, pp. 54-56).