BOCCIONI Umberto
(Reggio Calabria 1882 - Sorte 1916)
Pittura Scultura Futuriste (Dinamismo plastico). Con 51 riproduzioni - quadri sculture di Boccioni - Carrà - Russolo - Balla - Severini - Soffici
Luogo: Milano
Editore: Edizioni Futuriste di Poesia
Stampatore: Stab. Tipo-Litografico A. Taveggia - Milano
Anno: 1914 [febbraio/marzo]
Legatura: brossura
Dimensioni: 20x13 cm.
Pagine: pp. (2) - (6) 469 (3) - (2 - 78 - 2 - 24 - 2 - 4) per un totale di 592
Descrizione: un ritratto fotografico in bianco e nero di Boccioni di Emilio Sommariva f.t. al controfrontespizio e 51 tavole in bianco e nero nel testo, eccellenti immagini fotografiche di opere di Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla, Gino Severini e Ardengo Soffici, eseguite dal fotografo Achille Ferrario e riprodotte con i clichés de «La Zincografica» di Milano. Menzione fittizia di "4° miglaio" in quarta di copertina. Esemplare in ottimo stato di conservazione. Prima edizione.
Bibliografia: Claudia Salaris, «Bibliografia del Futurismo», Roma, Biblioteca del Vascello, 1988: pag. 23
Prezzo: € 1500ORDINA / ORDER
L'avvenuta pubblicazione del libro è documentata dalla recensione su LA VOCE Anno VI n. 6, 28 marzo 1914. Da segnalare l'annuncio dell'imminente pubblicazione nel catalogo «Exhibition of the Works of the Italian Futurist Painters and Sculptors» (London, The Doré Galleries), mostra inaugurata il 23 aprile 1914. Il catalogo, preparato evidentemente già nel marzo, recava la dicitura "Under Revision".

Indice:
1) Perché siamo futuristi; 2) Contro il paesaggio e la vecchia estetica; 3) Contro la vigliaccheria artistica; 4) Pubblico moderno nella vita, passatista in arte; 5) Contro l'ossessione della cultura e contro il monumento nazionale; 6) Perché non siamo impressionisti; 7) Che cosa ci divide dal Cubismo; 8) Fondamento plastico della pittura e scultura futuriste; 9) Moto assoluto e moto relativo; 10) Dinamismo; 11) Linee-forza; 12) Solidificazione dell'impressionismo; 13) La compenetrazione dei piani; 14) Complementarismo dinamico; 15) Noi porremo lo spettatore al centro del quadro; 16) Simultaneità; 17) Trascendentalismo fisico e Stati d'animo plastici. Segue la sezione «Manifesti»: 1. Fondazione e Manifesto del Futurismo; 2. Manifesto dei pittori futuristi; 3. Manifesto tecnico della Pittura futurista; 4. Prefazione al Catalogo della 1a Esposizione di Pittura futurista (Parigi - Galerie Bernheim); 5. Manifesto tecnico della Scultura futurista; 6. Prefazione al Catalogo della 1a Esposizione di Scultura futurista (Parigi - Galerie La Boetie); 7. Il Dinamismo futurista e la Pittura francese; 8. La pittura dei suoni, rumori, odori (Carlo Carrà); 9. Elenco dei Manifesti del Futurismo (sono i 20 manifesti elencati dalla Direzione del Movimento Futurista, dal «Manifesto del Futurismo» di Marinetti - 1909 al «Controdolore» di Palazzeschi - 1913). Segue la sezione «Opere esposte» (elenco delle opere futuriste esposte e vendute dal 1912 al 1913). Segue la serie delle 51 tavole e infine l'elenco delle "Edizioni futuriste di Poesia" (da «L'esilio» di Paolo Buzzi a «Pittura scultura futuriste» di Boccioni).

"All'inizio del 1914 viene pubblicato il saggio «Pittura scultura futuriste», dedicato «al genio e ai muscoli dei miei fratelli Marinetti Carrà Russolo», in cui Boccioni, con la consapevole lucidità critica che lo so sorregge e che lo immunizza dall'euforia e dall'enfasi marinettiana, si sforza di sintetizzare i fondamenti teorici del movimento, esponendo le origini e la maturazione dell'estetica futurista - suscitando reazioni e polemiche, anche da parte degli stessi futuristi. Amareggiato, Boccioni attraversa un periodo di crisi e di sospensione dell'attività, teorica e pittorica" (A. Finocchi, in: AA.VV., «Il dizionario del Futurismo», Firenze, Vallecchi - Mart, 2001, vol. I pag. 149).

"Le affiches gialle, rosse, verdi, le grandi lettere nere bianche e bleu, le insegne sfacciate e grottesche dei negozi, dei bazar, delle "LIQUIDAZIONI" gli smaglianti waterclosets inglesi, le danze negre nel ritmo brutale degli tziganes tra le luci e le belle prostitute, ecco ciò che ci inspira e ci affascina (...) Noi odiamo quindi tutto quello che sa di intellettuale, di snobistico, di sublime tradizionale (...) Si ama il quieto vivere e la pagnotta. La massa lavora, i soldati si battono, ma gli artisti dormono tutti... E noi li sveglieremo a pedate!". (pp. 28-34).
br> - ESEMPLARE IN COLLEZIONE: Menzione fittizia di "9° miglaio" in quarta di copertina, con dedica autografa dell'autore a Guido Treves direttore della casa editrice F.lli Treves: NON DISPONIBILE