VAUTIER Ben
[Benjamin Vautier] (Napoli 1935)
Cher Cavellini j'ai réalise la "Deconstruction de l'oeuvre d'Art"...
Luogo: Brescia
Editore: Nuovi Strumenti
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: 1974 (ottobre)
Legatura: poster stampato al solo recto
Dimensioni: 69x47,5 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: testo in nero su fondo bianco, riproduzione in fac-simile di una lettera inviata da Ben Vautier ad Achille Cavellini. Esemplare con firma autografa e interventi originali a pennarello dell'artista. Manifesto pubblicato in occasione della performance «La déconstruction de l'art - Fluxus Concert» (Brescia, Galleria Nuovi Strumenti di Piero Cavellini, 8 ottobre 1974).
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 1200ORDINA / ORDER
Testo: "Cher Cavellini j'ai réalise la «Déconstruction de l'oeuvre d'Art» pour savoir: - Pourquoi l'art existe? - comment changer l'art? - qu'est ce que l'art? - Pourquoi je fais de l'art? Pourquoi Cavellini et Ben veulent ils tant la gloire - faut il que j'abandonne l'art? - Helas la Deconstruction m'a apporté aucune de ces reponses elle n'est en faite qu'une oeuvre d'Art de plus d'un artiste egoiste de plus qui a eu peur de changer quoique ce sont de fondamental à l'art de peur de perdre son Ego. Je viendrai à Brescia faire mon autocritique".

"Ogni tanto, a Milano, mi capitava di acquistare ancora qualche quadro. Era il momento dei concettuali. Mi interessai di Kaprow, Buren, Oppenheim, Kosuth, Dan Graham, Hutchinson, Beckley, Le Gac e altri ancora. Presenziai all'inaugurazione della mostra di Ben Vautier, a Milano, nella galleria Templon, in via Tadino. I quadri erano tutti dello stesso formato, 50x50. Mi entusiasmai. Ne volevoacquistare una decina. Ma non era possibile, perché i 167 quadri erano una sola opera, indivisibile: «La décostruction de l'art». Un racconto autobiografico, una indaginedel suo lavoro sull'arte. Se intendevo placare i miei desideri avrei dovuto acquistare la mostra intera. Ebbene, su due piedi, senza tante riflessioni (incoscienza-cosciente) decisi per l'acquisto. Templon mi disse il prezzo, io ne proposi un altro. Templon si allontanò qualche minuto con Ben Vautier per confabulare. Accettarono la mia offerta. [...] Qualche mese dopo il nostro incontro nella sua casa, Ben venne a Brescia (ottobre 1974) per eseguire una interessante e sconvolgente performance nella galleria Nuovi Strumenti di mio figlio Piero" (Guglielmo Achille Cavellini, «Vita di un genio», s.l., Centro Studi Cavelliniani, 1989: pag. 43).