SIMONETTI Gianni-Emilio
(Roma, 1940)
AA.VV.
Ma l'amor mio non muore. Origini documenti strategie della «cultura alternativa» e dell'«underground» in Italia [ristampa della terza edizione]
Luogo: Roma
Editore: DeriveApprodi
Stampatore: Arti Grafiche La Moderna - Roma
Anno: 2008 (gennaio)
Legatura: brossura fresata
Dimensioni: 20,5x14,8 cm.
Pagine: pp. 256
Descrizione: volume intramente illustrato con riproduzioni di documenti, disegni e fotografie in nero e a colori. Introduzione di Gianni Emilio Simonetti con l'aggiunta di due note alla seconda e alla terza edizione del libro. Disegni e illustrazioni originali di Mizio [Turchet] e Nihil. Materiali raccolti da Gianni Emilio Simonetti, Riccardo Sgarbi e Guido Vivi per la parte italiana, da Thereza Bento Gomes e Julius Kaselitz per la parte estera. Terza edizione.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 20ORDINA / ORDER
Il libro è stato pubblicato in epoche diverse: la prima edizione è del novembre 1971 (Roma, Arcana), la seconda edizione, con una nota aggiuntiva, del 1997 (Roma, DeriveApprodi), la terza, con una ulteriore nota aggiuntiva, del novembre 2003 (Roma, DeriveApprodi), infine una ristampa della terza edizione del gennaio 2008 (Roma, DeriveApprodi).
"Nessun punto di questo libro meritò l'interesse del magistrato ma nel suo complesso fu definito da uno di questi (Vittorio occorsio) «espressione di un atteggiamento sovversivo, inconcepibile e imperdonabile». A causa di circostanze fortuite esso fu conosciuto, prima dei suoi lettori, dalla Procura della Repubblica di Roma, che consigliò il suo editore (Raimondo Biffi) e al suo autore di evitare di distribuirlo pena l'arresto e poi un rinvio a giudizio per istigazione a delinquere [...]. Così questo libro dormì un paio d'anni in un magazzino da cui uscivano solo le copie destinate agli amici e alla distribuzione «alternativa» - come si diceva allora. Inseguito, sollecitati da più parti, l'editore e l'autore decisero di farlo transitare dalla più tollerante Francia e di «re-importarlo» in Italia tramite un distributore di Marsiglia. Poco alla volta, in questo modo, le diecimila copie della prima edizione finirono per arrivare a destino. [...] L'aspetto grafico e il tono, tra il divertito e il disinvolto, di questo libro avevano lo scopo d'ingannare. La sua intenzione strategica era di «innescare» praticamente [...] nuovi conflitti tra la gestione dell'informazione da parte dei poteri costituiti (Chiesa, Stato, poteri più o meno segreti, Sindacato) e la fatticità del vero, cioè il suo sogno di sovversione nel segno della libertà. [...] Gli anni che ci separano dalla sua prima pubblicazione, hanno giustamente reso anacronistici i suoi aspetti pratici - il suo menu sovversivo! - ma non hanno smentito la sua tensione critica contro una società che ha fatto della banalità universale la base del suo governo degli uomini e delle risorse" (Gianni Emilio Simonetti, dalla «Nota alla seconda edizione», 1997).
"Nessun punto di questo libro meritò l'interesse del magistrato ma nel suo complesso fu definito da uno di questi (Vittorio occorsio) «espressione di un atteggiamento sovversivo, inconcepibile e imperdonabile». A causa di circostanze fortuite esso fu conosciuto, prima dei suoi lettori, dalla Procura della Repubblica di Roma, che consigliò il suo editore (Raimondo Biffi) e al suo autore di evitare di distribuirlo pena l'arresto e poi un rinvio a giudizio per istigazione a delinquere [...]. Così questo libro dormì un paio d'anni in un magazzino da cui uscivano solo le copie destinate agli amici e alla distribuzione «alternativa» - come si diceva allora. Inseguito, sollecitati da più parti, l'editore e l'autore decisero di farlo transitare dalla più tollerante Francia e di «re-importarlo» in Italia tramite un distributore di Marsiglia. Poco alla volta, in questo modo, le diecimila copie della prima edizione finirono per arrivare a destino. [...] L'aspetto grafico e il tono, tra il divertito e il disinvolto, di questo libro avevano lo scopo d'ingannare. La sua intenzione strategica era di «innescare» praticamente [...] nuovi conflitti tra la gestione dell'informazione da parte dei poteri costituiti (Chiesa, Stato, poteri più o meno segreti, Sindacato) e la fatticità del vero, cioè il suo sogno di sovversione nel segno della libertà. [...] Gli anni che ci separano dalla sua prima pubblicazione, hanno giustamente reso anacronistici i suoi aspetti pratici - il suo menu sovversivo! - ma non hanno smentito la sua tensione critica contro una società che ha fatto della banalità universale la base del suo governo degli uomini e delle risorse" (Gianni Emilio Simonetti, dalla «Nota alla seconda edizione», 1997).