MARINETTI Filippo Tommaso
[Filippo Achille Emilio Marinetti] (Alessandria d'Egitto 1876 - Bellagio 1944)
L'immaginazione senza fili e le Parole in Libertà. Manifesto futurista
Luogo: Milano
Editore: Direzione del Movimento Futurista
Stampatore: Cart. Tip. A. Taveggia - S. Margherita
Anno: 11 maggio 1913 [ma giugno 1913]
Legatura: volantino
Dimensioni: 29x23 cm.
Pagine: pp. 4 n.n.
Descrizione: esemplare con piccola mancanza all'angolo esterno, senza lesione di testo, proveniente dall'archivio di Luigi Freddi, con suo nome annotato a matita in prima pagina. Prima edizione, versione in lingua italiana.
Bibliografia: Paolo Tonini, «I manifesti del Futurismo italiano», Gussago, Edizioni dell’Arengario, 2011: pag. 41, n. 58.1
Prezzo: € 350ORDINA / ORDER
Il manifesto, pubblicato in volantino con data di redazione 11 maggio 1913, viene lanciato per la prima volta da Marinetti il 22 giugno 1913 durante la conferenza tenuta alla Galerie de la Boètie. Un resoconto compare nello stesso giorno in COMOEDIA (22 giugno 1913) e il giorno successivo in PARIS-JOURNAL ed EXCELSIOR (23 giugno 1923). Il volantino viene pubblicato probabilmente nella prima metà di giugno in due versioni: una italiana, integrale, e una francese in cui viene espunto il paragrafo finale. Il paragrafo precisava che le parole in libertà richiedono la sensibilità di un declamatore futurista. La versione integrale italiana viene pubblicata anche su LACERBA (Firenze, Anno I n. 12, 15 giugno 1913). Del manifesto viene dato un resoconto in GIL BLAS, Parigi, 7 luglio 1913. Marinetti sviluppò ulteriormente il testo pubblicando un articolo qualche mese dopo: «Dopo il verso libero le parole in libertà» LACERBA Anno I n. 22, Firenze, 15 novembre 1913. Questo testo fa parte integrante del manifesto, con cui farà corpo nelle edizioni successive. La prima edizione completa è nel volume antologico: AA.VV., «I manifesti del Futurismo», Firenze, Vallecchi, gennaio 1914.

"Per immaginazione senza fili, io intendo la libertà assoluta delle immagini o analogie, espresse con parole slegate e senza fili conduttori sintattici (...) L'immaginazione senza fili e le parole in libertà c'introdurranno nell'essenza della materia. (...) Invece di umanizzare animale, vegetali, minerali (sistema ormai sorpassato) noi potremo animalizzare, vegetalizzare, mineralizzare, elettrizzare o liquefare lo stile, facendolo vivere in un certo modo della vita stessa della materia".