MANINA
[Marianne Tischler] (Vienna 1918 - Venezia 2010)
JOUFFROY Alain
(Parigi 1928)
Les quatre saisons d'une Ame. Dessins de Manina. Poèmes d'Alain Jouffroy
Luogo: Paris
Editore: Editions du Dragon
Stampatore: Imprimerie Union
Anno: 1955 (25 agosto)
Legatura: brossura
Dimensioni: 24x32,5 cm.
Pagine: pp. (4) 54
Descrizione: copertina illustrata con un disegno a colori su tavola applicata e 24 disegni in bianco e nero n.t. Design e impaginazione di Eric Lebailly. Esemplare nella tiratura di 1000 su Offset Licorne, con dedica autografa dell'artista in data "maggio 1957". Testo di Alain Jouffroy, marito di Manina. Prima edizione.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 350ORDINA / ORDER
Edizione di 1210 esemplari complessivi così suddivisi: 10 esemplari su Arches numerati da I a X, decorati dall'artista; 200 esemplari su Arches numerati da 1 a 200; 1000 esemplari su Offset Licorne numerati da 201 a 1.200.

Manina Tischler, nome d’arte di Marianne Tischler, nata a Vienna l’11 settembre 1918, è morta il 14 gennaio 2010 a Venezia, dove ha vissuto dal 1954: insediata nella strettissima Calle del Spezier del Sestiere Castello, accessibile da Campo San Filippo e Giacomo, dove il suo nome continua a permanere leggibile tra i pulsanti della suoneria condominiale del numero civico 4509/A. Durante gli anni 90 si è traslocata sull’isola Giudecca, dove ha concluso la sua esistenza disabilitata dalla osteoporosi: in solitudine e priva di parentela, assistita dall’ I.R.E (Istituto di Ricovero e di Educazione) nel Centro Servizi Residenza Zitelle, dopo altro periodo di assistenza a domicilio in un bilocale della Residenza Sant’Eufemia e San Biagio. Nel 2000 ha cominciato a “badarla” il veneziano Lucio Caenazzo, suo antico innamorato reincontrato già reso muto dal male incurabile che ha determinato la sua morte nel maggio 2005: con funerale civile nel Centro Civico San Leonardo del Sestiere Cannaregio, notiziato come ex partigiano, divenuto “portiere” del Teatro La Fenice, marito separato di Luciana De Fanta ex ballerina solista dello stesso Teatro. Le sue ceneri sono state tumulate sull’isola San Michele (recinto XVII Socrem, GR. 2, fila B/7), senza la data del decesso incisa sulla lapide: ignorata dai critici d’arte in attività a Venezia e dai cronisti che avrebbero potuto annunciare la sua morte titolando il loro pezzo: «Dalla Hollywood di Marilyn Monroe alla Residenza Zitelle della Giudecca». Figlia unica del pittore Viktor Tischler e della cantante lirica viennese Matilde Ehrlich, Manina ha cominciato a vivere a Parigi nel 1928 frequentando il milieu artistico, fotografata da Man Ray e Erwin Blumenfeld. Nel 1937 ha sposato giovanissima lo scrittore cecoslovacco Robert Thoeren (Robert Torsch) col quale si è trasferita negli USA per sottrarsi ai rigori delle leggi razziali, raggiunta successivamente dai genitori nel 1940, l’anno in cui ha generato la figlia Nina. A Los Angeles ha abitato fino a che non si è trasferita a New York nel 1949, divorziata dal Thoeren/Torsch, sceneggiatore di successo a Hollywood. La sua residenza a Venezia ha avuto inizio nel 1954, l’anno in cui ha conosciuto e sposato il giovane scrittore e poeta francese Alain Jouffroy, nato nel 1928 con la stessa data di nascita 11 settembre, dieci anni dopo il 1918, che nel 1958 le dedica la sua prima raccolta poetica, intitolata «A toi». [...] Ha allestito la sua prima esposizione personale nel 1951 a New York nella Hugo Gallery, mentore lo scrittore Eugene Jolas. Interrelazionandosi a Londra e Parigi, ha conosciuto e frequentato molti esponenti del movimento surrealista, specialmente dopo il matrimonio con Alain Jouffroy. [...] Nel 1959 la figlia Nina Toheren è morta assassinata negli USA sconvolgendole il rapporto matrimoniale col giovane Jouffroy e la lunga esistenza superstite" (Enzo Rossi-Roiss, «Manina Tischler», 26 febbraio 2013).