WARHOL Andy
[Andrew Warhola] (Pittsburgh 1928 - New York 1987)
Ladies and Gentlemen. Presentazione di Janus
Luogo: Milano
Editore: Gabriele Mazzotta Editore
Stampatore: Litografia Leschiera - Cologno Monzese
Anno: 1975 [ottobre]
Legatura: brossura
Dimensioni: 22,7x21 cm.
Pagine: pp. 282 (2)
Descrizione: prima e quarta di copertina illustrate con la riproduzione di due serigrafie a colori su fondo bianco. Volume interamente illustrato con riproduzioni in nero e a colori. Presentazione di Janus (Roberto Gianoglio, Torino 1927 - 2020). Fotografie di Dino Pedriali. Con una antologia di testi della letteratura negra di protesta: Richard Wright, James Baldwin, Langston Hughes, Ralph Ellison, Leroi Jones, Paul Laurence Dunbar, Fenton Johnson, John Sinclair, Malcom X, Martin Luther King, Edridge Cleaver, George Jackson, Stokely Carmichael, Bobby Seale, Angela Davis, e molti altri fra cui vari «Spirituals». Una sezione è dedicata a «L'interpretazione dell'uomo bianco», con testi di Harriet Beecher Stowe, Herman Melville, Mark Twain, John Brown, William Faulkner, William Styron, Jean-Paul Sartre, Kate Millet, Frantz Fanon. Il testo finale è un testo di James Baldwin tratta da «stamattina stasera troppo presto», che descrive un linciaggio. Prima edizione.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 250ORDINA / ORDER
Di riservare all’Italia una mostra monografca anziché una generica antologica fu deciso da [Luciano] Anselmino insieme allo stesso Warhol. L’intero corpus di Ladies and Gentlemen consentiva in effetti al committente di mettere insieme un pacchetto espositivo suffciente per il museo ferrarese e per la sua stessa galleria, senza altri impacci o mediazioni. Il 12 giugno 1975 Anselmino inviò all’architetto Maurizio Di Puolo, incaricato dell’allestimento, una serigrafa di Warhol allo scopo di trarne il motivo ornamentale per tappezzare le sale di Palazzo dei Diamanti [...]. Per la mostra di Ferrara, Anselmino aveva già incaricato a Janus di un testo di presentazione e aveva un accordo con l’editore Mazzotta per un catalogo completo a colori di tutta la serie. [...] La confusione era massima: travestiti, negri, bianchi, sesso, omosessualità, America; spettacolo, fnzione, rappresentazione del nulla, oppure denuncia sociale… Non aiutava il fatto che il catalogo fosse corredato da un testo di Janus, il critico d’arte d’affezione di Anselmino [...]. Il saggio di Janus sembrava in effetti contraddire l’indirizzo teatrale, e sostanzialmente apolitico, della committenza di Anselmino. In realtà, l’introduzione del critico servì come preambolo a un’estesa antologia di letteratura, testi politici e flosofici e canzoni di autori afroamericani che occupava gran parte del catalogo, inframezzata, con un effetto un po’ straniante, dai fotocolor dei travestiti warholiani. La tesi di fondo era che il “travestito negro” era solo la forma più recente e pittoresca della figura secolare dello schiavo assoggettato al potere dei bianchi. Anzi, il travestito era “il selvaggio reso mansueto dai belletti femminili”. [...] Ladies and Gentlemen fu la prima serie warholiana in cui i volti delle persone restavano anonimi e le immagini presentate senza titolo. Non erano le consuete star del cinema e dello spettacolo e, in un certo senso, la serie costituì il punto finale del lavoro di Warhol sull’iconografa dei divi. In fin dei conti, Warhol considerava le drag queen l’ultima espressione dello star system che aveva sempre desiderato di raffigurare [...]" (Alessandro Del Puppo, «Pasolini Warhol 1975», Milano, Mimesis, 2020: pp. 41-70).