PAGANI Gina
La Società dello Strofinaccio. Gesta eroicomiche di tredici ragazzi e una mezza signorina. Con illustrazioni di Corrado Sarri
Luogo: Firenze
Editore: R. Bemporad & Figlio, "La Bibloteca Azzurra"
Stampatore: Stab. Tipo-Litografico E. Ducci - Firenze
Anno: s.d. [1917]
Legatura: brossura
Dimensioni: 19x12,8 cm.
Pagine: pp. 302 (16)
Descrizione: copertina illustrata a colori, 26 illustrazioni a colori e 4 b.n. n.t. di Corrado Sarri (Firenze 1844 - 1944). Una piccola riparazione al dorso e lieve brunitura al margine della copertina. Esemplare in buono stato di conservazione. Prima edizione.
Bibliografia: Antonio Faeti, «Guardare le figure. Gli illustratori italiani dei libri per l’infanzia», Torino, Einaudi, 1972: pag. 402
Prezzo: € 150ORDINA / ORDER
La data di pubblicazione è documentata dal giornale IL CITTADINO, Cesena, 9 settembre 1917, pag. 3).
"Dunque sentite, ragazzi: questo libro l'ho scritto proprio per voi, non c'è che dire; e con l'anima di chi vi vuol bene e sa compatire le vostre monellerie (...). Badate però , vi aveerto, è un libro fatto a malizia come tutti i libri che si scrivono per chi ha ancora da imparare. Si ride, ci si diverte un mondo e mezzo, e poi... poi, quando siamo arrivati in fondo, si trova che, senza accorgersene, s'è imparato qualcosa. E m'auguro che ciò non v rincresca. Qui imparerete a conoscere certe antiche usanze tradizionali italiane alle quali, per quanto il mondo progredisca e si rinnuovi, è bello tornare col pensiero e col cuore. Ma, a scanso di dispiaceri, sarà meglio che vi avverta di una cosa. Ecco: se, per esempio, qualcuno di voi trovasse la festa caratteristica del proprio paese un po'... come potrei dire, un po'... sbertucciata, non se la rifaccia con l'autrice. Questa, che conosce i suoi polli, si è permessa di volgere in ischerzo quelle care costumanze soltanto perché... possiate digerirle meglo, senza bisogno dell'olio di ricino!" (pp. 3-4).
"Dunque sentite, ragazzi: questo libro l'ho scritto proprio per voi, non c'è che dire; e con l'anima di chi vi vuol bene e sa compatire le vostre monellerie (...). Badate però , vi aveerto, è un libro fatto a malizia come tutti i libri che si scrivono per chi ha ancora da imparare. Si ride, ci si diverte un mondo e mezzo, e poi... poi, quando siamo arrivati in fondo, si trova che, senza accorgersene, s'è imparato qualcosa. E m'auguro che ciò non v rincresca. Qui imparerete a conoscere certe antiche usanze tradizionali italiane alle quali, per quanto il mondo progredisca e si rinnuovi, è bello tornare col pensiero e col cuore. Ma, a scanso di dispiaceri, sarà meglio che vi avverta di una cosa. Ecco: se, per esempio, qualcuno di voi trovasse la festa caratteristica del proprio paese un po'... come potrei dire, un po'... sbertucciata, non se la rifaccia con l'autrice. Questa, che conosce i suoi polli, si è permessa di volgere in ischerzo quelle care costumanze soltanto perché... possiate digerirle meglo, senza bisogno dell'olio di ricino!" (pp. 3-4).
