OLIVETTI Ing. C. Olivetti & C.
[oggi: Olivetti S.p.a.] (Ivrea 1908 - in attività)
La logica elettronica eleva il tempo a potenza - Elea 9003 - Primo calcolatore elettronico italiano
Luogo: (Ivrea)
Editore: Olivetti
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: s.d. [1959]
Legatura: foglio stampato al solo recto
Dimensioni: 22,5x16,7 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: un disegno n.t. (probabilmente di Ettore Sottsass Jr.). Stampa in bianco e nero. Design e impaginazione di autore anonimo (Randolfo Asti?). Volantino pubblicitario originale.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 250ORDINA / ORDER
Elea 9003 (Macchina 1T), è uno dei modelli di calcolatori mainframe ad altissime prestazioni sviluppati dall'Olivetti facenti parte della famiglia Olivetti Elea. Si tratta del primo computer a transistor commerciale prodotto in Italia ed uno dei primi del mondo. Fu concepito, progettato e sviluppato tra il 1957 e il 1959 da un piccolo gruppo di giovani ricercatori guidati da Mario Tchou. L'acronimo ELEA stava per Elaboratore Elettronico Aritmetico (successivamente modificato in Automatico per ragioni di marketing) e fu scelto come omaggio alla polis di Elea, colonia della Magna Grecia, sede della scuola eleatica di filosofia. Progettato dall'ottobre 1957, fu interamente realizzato con tecnologia diode-transistor logic. Dal punto di vista logico, la macchina era dotata di capacità di multitasking, potendo gestire tre programmi contemporaneamente. Il design, estremamente innovativo, fu ideato dall'architetto Ettore Sottsass: il progetto, elegante e funzionale, valse a Sottsass il Compasso d'Oro. Elea 9003 fu anche l'unico della serie a essere realmente commercializzato, in circa 40 esemplari, il primo dei quali (Elea 9003/01) fu installato alla Marzotto di Valdagno, mentre il secondo (Elea 9003/02) fu venduto alla banca Monte dei Paschi di Siena. Di questo esemplare, l'istituto bancario fece in seguito dono all'Itis «Enrico Fermi» di Bibbiena, dove è ancora in funzione, utilizzato a fini didattici. All'Elea 9003 è dedicata un'intera sala presso l'InteractionDesignLab di Milano. Un esemplare è inoltre esposto al Design Museum di Londra. Un esemplare è conservato al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano e un altro esemplare (in questo caso solo parziale) al Museo delle poste e telecomunicazioni di Roma. Da un punto di vista esteriore, il calcolatore si presentava composto da moduli compatti, «a misura d'uomo», ben diversi dai consueti grandi armadi che raggiungevano il soffitto. Innovativo era anche il cablaggio tra i diversi moduli: il passaggio dei fasci di cavi, anziché sotto-pavimento, avveniva in eleganti condotti aerei, realizzati con blindosbarre progettate ad hoc. Il progetto, il cui profilo estetico era stato curato da Ettore Sottsass, fu presentato nel 1959 alla Fiera Campionaria di Milano. Si tratta di uno dei prodotti di design italiano più rilevanti del ventesimo secolo; rilevanza riconosciutogli sin dal primo anno di commercializzazione (1959) con il premio Compasso d'Oro, sia negli anni successivi entrando nelle collezioni permanenti di alcuni dei più importanti musei dedicati al disegno industriale di tutto il mondo. Per lo studio di interazione, ergonomia e usabilità, per lo studio degli assemblaggi, della disposizione dei volumi e degli ingombri e per l'innovativa scelta di utilizzare una logica "modulare" (studi e soluzioni che mai erano stati eseguiti prima per un apparecchio di questo tipo) la rilevanza nel campo del design può essere considerata di pari valore di quella nel campo informatico [testo tratto da Wikipedia]. - Un esemplare di questo volantino si trovava nell'archivio di Randolfo Asti.