D'ANNUNZIO Gabriele
(Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia 1938)
La Crociata degli Innocenti. Mistero in quattro atti di Gabriele D'Annunzio. Lavoro originale per cinematografo messo in scena da A. Boutet e A. Traversa
Luogo: Milano
Editore: Musical Films - Renzo Sonzogno e C. & Pax Films
Stampatore: Stab. Grafico Industriale Gustavo Modiano & C.
Anno: s.d. [1918]
Legatura: legatura editoriale in cartoncino, cordoncino al dorso, titolo in rilievo
Dimensioni: 23,4x15,8 cm.
Pagine: pp. 36 n.n.
Descrizione: copertina con titolo a sanguigna su fondo chiaro impresso in rilievo, un ritratto fotografico in bianco e nero di D'Annunzio e 13 fotogrammi in bianco e nero n.t. tratti dal film. Testi inquadrati in cornice decorativa. Libretto del film, soggetto e sceneggiatura di D'Annunzio, con la riproduzione del testo letterario del 1915 e il «Sunto» realizzato appositamente per questo opuscolo, in italiano e traduzione francese. Unica testimonianza rimasta della pellicola andata perduta. Esemplare in edizione di lusso su carta pregiata, lievi e sparse bruniture in copertina, ottimo stato di conservazione. Edizione originale.
Bibliografia: Giulio De Medici, «Bibliografia di Gabriele d’Annunzio», Roma, Edizioni del Centauro, 1928: pag. 168 n. 74 erratamente datato 1911
Prezzo: € 450ORDINA / ORDER
“«La Crociata degli Innocenti» è l'unico vero soggetto originale che d'Annunzio abbia affidato al cinematografo. Pensato a partire dal 1912 come libretto per Puccini, subito dopo il soggetto viene riconvertito in scenario per film, nello stesso periodo di «Cabiria» (Pastrone leggerà lo scenario della «Crociata» nel settembre 1913, in giugno si erano conclusi i patti per il kolossal con l'«Itala Film»). Il film, girato nel 1915, esce nel gennaio 1917 [Il visto di censura data 30 gennaio 1917; cfr. V. Martinelli, «Il cinema muto italiano 1917», Numero speciale di «Bianco & Nero», Nuova ERI, Torino 1991, pp. 76-77], ma la versione letteraria viene pubblicata una prima volta nel 1915 per la rivista «L'Eroica», rassegna di Ettore Cozzani; una seconda volta nel 1918 con il marchio Renzo Sonzogno e C. & Pax Films di Milano come «lavoro originale per cinematografo» con 13 splendide foto di scena; una terza volta nel 1920 fra «I gioielli de L'Eroica»...” (Antonella Di Nallo, «La Crociata degli Innocenti e dintorni. D’Annunzio al bivio tra i generi» SINESTESIEONLINE Supplemento della rivista «Sinestesie», anno XIV, n. 45, 2025).
Il testo letterario, erratamente datato da Giulio De Medici "1911" (vedi: «Bibliografia di Gabriele d’Annunzio», Roma, Edizioni del Centauro, 1928: pag. 168 n. 74), viene pubblicato per la prima volta sulla rivista L'EROICA, Anno V, fasc. VI-VI, La Spezia, agosto/settembre 1915; pp. 111-158, illustrato con xilografie di Emilio Mantelli.
Il film, girato nell'Agro Pontino, ebbe fra gli interpreti Bianca Virginia Camagni, Giulietta De Riso, Luigi Serventi, Guido Graziosi, Lia Righelli: "Nel 1915 la casa cinematografica Musical Films mette in lavorazione con la regia di Alessandro Boutet e Gino Rossetti il «Mistero in 4 atti», «a laude di Gesù Cristo e del Poverello Francesco», «La Crociata degli Innocenti». Dopo qualche tempo la Musical cede il film alla Pax, che lo terminerà con la regia di Alberto Traversa e con il commento musicale del maestro Anacleto Masini" (Massimo Cardillo, «Tra le quinte del cinematografo: cinema, cultura e società in Italia 1900 - 1937», Bari, Dedalo, 1987; pag. 58).
Trama: "Vi si accenna la storia di un pastore, Odimondo, che abbandona la propria fidanzata, Novella, preso subitamente di una prostituta lebbrosa [Vanna la Vampa]. Per guarire dell'orrida malattia bisogna ch'ella sugga il sangue di una creatura innocente, perciò il pastore uccide la propria sorellina, Gaietta. Ma un mistico Pellegrino non soltanto risuscita l'uccisa, altresì converte a vita spirituale la cattiva femmina, e tutti se li trae dietro in Terra Santa con una crociata di bambini, le cui navi cadono però in mano di venditori di carne umana, che contano trafficarli come schiavi. Né d'altronde l'amore carnale è spento in Odimondo: talché il naufragio finale delle navi crociate, in cui periscono Novella e Gaietta, suona a lui come sua propria punizione e vendetta del Cielo" (Eurialo de Michelis, in: AA.VV., «Dizionario letterario Bompiani delle Opere e dei Personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature», Milano, Bompiani, 1959-1966: vol. II pag. 506).
Il testo letterario, erratamente datato da Giulio De Medici "1911" (vedi: «Bibliografia di Gabriele d’Annunzio», Roma, Edizioni del Centauro, 1928: pag. 168 n. 74), viene pubblicato per la prima volta sulla rivista L'EROICA, Anno V, fasc. VI-VI, La Spezia, agosto/settembre 1915; pp. 111-158, illustrato con xilografie di Emilio Mantelli.
Il film, girato nell'Agro Pontino, ebbe fra gli interpreti Bianca Virginia Camagni, Giulietta De Riso, Luigi Serventi, Guido Graziosi, Lia Righelli: "Nel 1915 la casa cinematografica Musical Films mette in lavorazione con la regia di Alessandro Boutet e Gino Rossetti il «Mistero in 4 atti», «a laude di Gesù Cristo e del Poverello Francesco», «La Crociata degli Innocenti». Dopo qualche tempo la Musical cede il film alla Pax, che lo terminerà con la regia di Alberto Traversa e con il commento musicale del maestro Anacleto Masini" (Massimo Cardillo, «Tra le quinte del cinematografo: cinema, cultura e società in Italia 1900 - 1937», Bari, Dedalo, 1987; pag. 58).
Trama: "Vi si accenna la storia di un pastore, Odimondo, che abbandona la propria fidanzata, Novella, preso subitamente di una prostituta lebbrosa [Vanna la Vampa]. Per guarire dell'orrida malattia bisogna ch'ella sugga il sangue di una creatura innocente, perciò il pastore uccide la propria sorellina, Gaietta. Ma un mistico Pellegrino non soltanto risuscita l'uccisa, altresì converte a vita spirituale la cattiva femmina, e tutti se li trae dietro in Terra Santa con una crociata di bambini, le cui navi cadono però in mano di venditori di carne umana, che contano trafficarli come schiavi. Né d'altronde l'amore carnale è spento in Odimondo: talché il naufragio finale delle navi crociate, in cui periscono Novella e Gaietta, suona a lui come sua propria punizione e vendetta del Cielo" (Eurialo de Michelis, in: AA.VV., «Dizionario letterario Bompiani delle Opere e dei Personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature», Milano, Bompiani, 1959-1966: vol. II pag. 506).