D'ANNUNZIO Gabriele
(Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia 1938)
Il Sacco di Fiume
Luogo: Fiume d'Italia
Editore: N. D.
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: 11 gennaio 1920
Legatura: volantino
Dimensioni: 24,5x17,4 cm.
Pagine: pp. 4 n.n.
Descrizione: edizione originale.
Bibliografia: Elena Ledda, «Catalogo dei documenti fiumani conservati al Vittoriale degli Italiani», Gardone Riviera, Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, 1989: pag. 446 n. 35
Prezzo: € 150ORDINA / ORDER
"«Me ne frego» è scritto nel centro del gagliardetto azzurro che l'altra notte consegnai ai serventi delle mie mitragliatrici blindate, tra i pinastri selvaggi della collina, al lume delle torce e delle stelle, mentre la piccola schiera dei volontarii dalmati cantava il vecchio canto del Quarantotto, grande come il tuono dell'organo nelle navate di Sebenico o di Spalato. Il motto è crudo. Ma a Fiume la mia gente non ha paura di nulla, neppure delle parole. [...] Il levame di Fiume si riconosce oggi in tutte le ribellioni contro l'ingiustizia, in tutte le sollevazioni verso la libertà, dall'Irlanda all'Egitto, dalle Russie al nuovo impero arabo, dal Belgio alle Indie, dai Balcani al Sudan, dalle colonie di Traiano alle tribù degli Afrivi. La nostra prossima primavera si annunzia come un vastissimo tumulto di lotta e di fervore, dove udremo battere i più lontani cuori fraterni. Ora comincia il bello. E che m'importa se questo annunzio misterioso fa ancora una volta sobbalzare di furore il ventre d'Italia? La perpetua risposta agli idioti e ai poltroni d'Italia è nel gagliardetto delle mitragliatrici blindate di Ronchi. [...] So che anche oggi, o Triestini, vi mostrerete docili e ossequienti al divieto del vostro buon pastore. Non griderete: «Viva Fiume!». V'è proibito. State all'obbedienza. [...] Non vi radunate e non levate neppure la faccia al rombo del motore. Mostratevi degni del regime paterno. Ma i miei giovani piloti incontrano nell'aria le ali di Egidio Grego e di Ernesto Gramaticopulo. Uno viene dal cielo di Capodistria, e l'altro dal cielo del Piave. E i vivi e i morti, orgogliosi di essere fuori della legge, si salutano con la mano".

Testo identico a quello di un altro volantino, impresso con la stessa data: «Saluto aereo a Trieste di Ernesto Gramaticopulo e di Egidio Grego».