MARUSSIG Guido
(Trieste 1885 - Gorizia 1972)
FIUME
[Francobolli]
Francobollo - Effigie di Gabriele D'Annunzio: 25 centesimi bleu
Luogo: (Fiume)
Editore: N. D.
Stampatore: N. D.
Anno: 12 settembre 1920
Legatura: N. D.
Dimensioni: 3,5x2,8 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: effigie di Gabriele D'Annunzio con il motto «Hic manebimus optime» disegnata da Guido Marussig. Francobollo originale inquadrato in una cornice 15x10 cm.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 50ORDINA / ORDER
Dopo la serie provvisoria per la Reggenza Italiana del Carnaro vennero emessi il 12 settembre 1920 i francobolli definitivi disegnati da Guido Marussig e incisi da "B.V.M.".: "14 valori con la testa [di D'Annunzio] di semiprofilo... recanti la scritta «Hic manebimus optime» e due magnifici francobolli per espressi, forse i migliori mai emessi per tale servizio al mondo e un triangolare per la tassa spedizione giornali con tanto di fumigante vascello postale" (Angelo G. Giumanini, in: Antonio Massimo Calderazzi, «Almeno non ignobili», Udine, Gaspari, 2001; pag. 162).
Dopo il Natale di sangue, tra il 4 e il 13 gennaio 1921, i legionari lasciano Fiume e Giovanni Comisso così ne scrive: “I legionari erano furenti contro il governo nazionale e nella rabbia si strappavano i distintivi dell’esercito italiano, al posto delle stellette si mettevano i francobolli di Fiume. In Italia nessuno si era mosso a nostro favore, i partiti che dapprima ci avevano dato assistenza nulla fecero per noi. Tutta l’Italia ci avrebbe lasciati trucidare. Le truppe che ci erano venute ad assalire nella vigilia di Natale erano state eccitate con premi e con bevande. Il governo di Roma approfittò delle feste natalizie durante le quali non sarebbero usciti i giornali per compiere tranquillamente l’operazione. Il Comandante dalla nostra radio fece trasmettere a tutto il mondo l’annuncio del sacrificio mentre si compiva“. (Giovanni Comisso, «Le mie stagioni», Edizioni di Treviso, 1951; pag. 111).
Dopo il Natale di sangue, tra il 4 e il 13 gennaio 1921, i legionari lasciano Fiume e Giovanni Comisso così ne scrive: “I legionari erano furenti contro il governo nazionale e nella rabbia si strappavano i distintivi dell’esercito italiano, al posto delle stellette si mettevano i francobolli di Fiume. In Italia nessuno si era mosso a nostro favore, i partiti che dapprima ci avevano dato assistenza nulla fecero per noi. Tutta l’Italia ci avrebbe lasciati trucidare. Le truppe che ci erano venute ad assalire nella vigilia di Natale erano state eccitate con premi e con bevande. Il governo di Roma approfittò delle feste natalizie durante le quali non sarebbero usciti i giornali per compiere tranquillamente l’operazione. Il Comandante dalla nostra radio fece trasmettere a tutto il mondo l’annuncio del sacrificio mentre si compiva“. (Giovanni Comisso, «Le mie stagioni», Edizioni di Treviso, 1951; pag. 111).