FALCEMARTELLO
	  (Belluno 1975)
	    
	
    
      Falcemartello 1 (numero unico in attesa di autorizzazione)
    
    Luogo: Belluno 
    Editore: N. D.
    Stampatore: stampato in proprio c/o Bruno Da Boit
    Anno: novembre 1975
    Legatura: brossura a due punti metallici
    Dimensioni: 33,2x24,5 cm.
    Pagine: pp. 71 (1)
    Descrizione: copertina illustrata con una composizione grafica di tre immagini in bianco e nero. Unico numero pubblicato. Edizione originale.
    Bibliografia: N. D.
    Prezzo: € 120ORDINA / ORDER
    Testi: articolo redazionale «Ai lettori»; Renata Bruzzone - Corrado Basile - Bruno Da Boit («Italia: linee di analisi della situazione di classe»); Roberto Pata («Un anno e mezzo d rivoluzione in Portogallo»); F. Sousa («Un Vietnam in Africa?»); Corrado Basile -  Renata Bruzzone - Bruno Da Boit - Cristiano Lemetti - Roberto Pata - Ottavia Rosso («Per una ipotesi di lavoro rivoluzionario»).
"Questa pubblicazione è espressione di un omonimo Coordinamento costituito a Genova da militanti di varie città in un incontro svolto alla fine di agosto [1975]. I promotori hanno compiuto esperienze diverse nell'estrema sinistra italiana ed internazionale (con particolare riferimento, per la maggior parte, alle tendenze «trotskyste» ufficiali), e si richiamano a tradizioni politiche come a posizioni specifiche non omogenee. Ciò che li ha accomunati, come terreno di discussione e confronto, è il fatto di non riconoscersi nelle linee di costruzione del partito rivoluzionario portate avanti, consapevolmente o meno, dalle organizzazioni che operano attualmente nell'area del movimento operaio italiano" (dall'articolo «Ai lettori»)
  "Questa pubblicazione è espressione di un omonimo Coordinamento costituito a Genova da militanti di varie città in un incontro svolto alla fine di agosto [1975]. I promotori hanno compiuto esperienze diverse nell'estrema sinistra italiana ed internazionale (con particolare riferimento, per la maggior parte, alle tendenze «trotskyste» ufficiali), e si richiamano a tradizioni politiche come a posizioni specifiche non omogenee. Ciò che li ha accomunati, come terreno di discussione e confronto, è il fatto di non riconoscersi nelle linee di costruzione del partito rivoluzionario portate avanti, consapevolmente o meno, dalle organizzazioni che operano attualmente nell'area del movimento operaio italiano" (dall'articolo «Ai lettori»)
		