SIMONETTI Gianni-Emilio
(Roma, 1940)
Contro l'ideologia del politico (Alcune osservazioni sulla critica radicale e i suoi abusi. Abbozzo lemmatico) - Provvisoria
Luogo: Milano
Editore: edizione a cura dell'autore, "La Fronda - Quaderni di critica 1"
Stampatore: Arti Grafiche La Monzese - Cologno Monzese
Anno: 1974 (novembre)
Legatura: brossura a due punti metallici
Dimensioni: 23,5x16,5 cm.
Pagine: pp. 22 (2) compresa la copertina
Descrizione: copertina illustrata con un disegno/fotomontaggio in bianco e nero dell'autore, un disegno dell'autore e una illustrazione in bianco e nero n.t. Prima edizione.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 280ORDINA / ORDER
Al testo «Contro l'ideologia del politico» seguono un'appendice di "Bernard Rosenthal" (in realtà Gianni Emilio Simonetti), e una seconda appendice dal titolo «Provvisoria».
"La critica non ha bisogno di ri-produrre dei modelli. La ri-lettura del reale è la condizione di sviluppo della critica. A sua volta questo sviluppo della critica, che si è sbarazzata della teoria, è la condizione che rende possibile la socialità (di contro la stessa socialità è portatrice di critica). Contrariamente alla teoria, la critica resta in una imprecisione che traduce la diversità del reale... La critica mira a reinvestire tutto il campo della vita corrente, ad occupare il posto che le fu sempre rifiutato. La molteplicità degli atti di rifiuto della politica e del lavoro, del consumo e della felicità imposta... designa la possibilità di sviluppo della critica... Una questione resta posta ed è la seguente: è possibile che il modo d'esistenza della critica sia necessariasmente ed esclusivsmente l'opposizione?" (pp. 20-21).
"La critica non ha bisogno di ri-produrre dei modelli. La ri-lettura del reale è la condizione di sviluppo della critica. A sua volta questo sviluppo della critica, che si è sbarazzata della teoria, è la condizione che rende possibile la socialità (di contro la stessa socialità è portatrice di critica). Contrariamente alla teoria, la critica resta in una imprecisione che traduce la diversità del reale... La critica mira a reinvestire tutto il campo della vita corrente, ad occupare il posto che le fu sempre rifiutato. La molteplicità degli atti di rifiuto della politica e del lavoro, del consumo e della felicità imposta... designa la possibilità di sviluppo della critica... Una questione resta posta ed è la seguente: è possibile che il modo d'esistenza della critica sia necessariasmente ed esclusivsmente l'opposizione?" (pp. 20-21).

