BAJ Enrico
(Milano 1924 - Vergiate 2003)
ECO Umberto
(Alessandria 1932 - Milano 2016)
Apocalisse. A cura di Umberto Eco
Luogo: Milano
Editore: Gabriele Mazzotta Editore - Studio Marconi
Stampatore: ArtiGrafiche Leva A. & G. - Milano
Anno: 1979 (marzo)
Legatura: brossura
Dimensioni: 20,5x14,8 cm.
Pagine: pp. 127 (1)
Descrizione: copertina illustrata a colori con la riproduzione di un'opera, numerose illustrazioni in nero e a colori n.t. Fotografie di Roberto Ciaccio, che documentano il lavoro dell'artista dall'ottobre 1978 al gennaio 1979. Prima edizione.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 150ORDINA / ORDER
"Baj ha concepito per uno spazio tridimensionale una grande Apocalisse a tre piani, grottesca e tragica, ironica e preoccupata. E che la sua mostra si presenti come meditazione e sul libro dell'Apocalisse e su altri libri che han parlato di apocalissi è reso evidente dal fatto che, all'inizio della serie delle immagini, sta un libro di Konrad Lorenz sui peccati della nostra civiltà. Da questo fatto, dal fatto che Baj ha voluto illustrare in una sorta di grande affresco o di anti cappella Sistina alcune preoccupazioni che serpeggiano nella cultura contemporanea (...) è nata l'idea di questo libro in cui le riproduzioni dei particolari della Apocalisse di Baj sono una parte del testo, fanno corpo col resto del discorso. Umberto Eco, nel suo saggio introduttivo, commenta le ragioni per cui Baj doveva arrivare alla rappresentazione apocalittica, e il senso che le rimeditazioni apocalittiche hanno assunto nei vari secoli passati e nel nostro. Infine, le immagini di Baj si saldano con brani letterari di varia estrazione, giocati sempre sulla contrapposizione tra un testo antico e uno moderno. Un libro su un pittore? Un libro fatto anche da un pittore? Un fumetto patafisico le cui nuvolette provengono da biblioteche al di sopra di ogni sospetto? Un incontro fra uno scrittore, un pittore e una serie di citazioni illustri? Probabilmente tutto questo, non certo un catalogo, anche se all'origine vi è qualcosa di apparentemente simile a una mostra. Ovvero, un catalogo: ma di diffusi terrori, di molte minacce, di alcuni vaticini, di varie denunce. Tra il grottesco e l'erudito, un modo di impegnarsi a parlare, per apologhi, sulla situazione attuale" (dal retro di copertina).