L'ARENGARIO STUDIO BIBLIOGRAFICO Dott. Paolo e Bruno Tonini
[dall'1.3.2023: Dott. Paolo Tonini - L'Arengario Studio Bibliografico] (Brescia 1980 - in attività)
Al di là dell'avanguardia. Sebastiano Vassalli - Quien Sabe?, CDE, Ant.Ed, Pianura - e altre scritture
Luogo: Gussago
Editore: L'Arengario Studio Bibliografico, "Arte e Ideologia 18"
Stampatore: prodotto in proprio
Anno: 2022 (28 ottobre)
Legatura: brossura
Dimensioni: 29,7x21 cm.
Pagine: pp. X - 98 compresa la copertina
Descrizione: copertina illustrata con la riproduzione di una tavola di Gianni Emilio Simonetti («La divisione del linguaggio...»). Testo introduttivo di Paolo Tonini («In principio era l'avanguardia... / In the beginning it was avant-garde...»). Catalogo interamente illustrato a colori, 60 schede ragionate, con i prezzi. Edizione digitale.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: N. D.ORDINA / ORDER
"Il maggio di Parigi e le barricate, il boicottaggio della Biennale, il rock, le minigonne... L’ordine ristabilito dalle armi si consolidò nelle narrazioni della critica, e gli intellettuali renitenti al sistema di potere reagirono sperimentando altri linguaggi. La cosiddetta «avanguardia» fu un insieme vibrante di correnti, riviste, autoedizioni i cui protagonisti, ciascuno in modo diverso, rimasero ai margini o isolati, consapevoli, come Vassalli, dell’ambiguità consumistica del «nuovo». [...] Vassalli scriveva a Locatelli: «Quello che a me interessa è convogliare un determinato numero di esperienze poetiche - di qualsiasi genere, purché autentiche - verso l’apertura di un nuovo fronte contro determinate cose. [...] Il nuovo si fa in America, e semmai comincio a credere (ho sempre creduto) nella forza eversiva del vecchio». Non sorprende la sintonia con l’inciso pasoliniano «Io sono una forza del Passato»: Vassalli come Pasolini percepiva la mutazione antropologica in atto, l’espropriazione di una cultura e la sua sostituzione con sub-culture, spesso sotto l’insegna di una «avanguardia», sostenuta e regolata da intellettuali graditi al potere, quella che Vassalli definiva «la mafia dei sessantenni»..." (dal testo introduttivo).

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