CAMASIO Sandro
(Torino 1884 - Torino 1913)
OXILIA Nino
[Angelo Agostino Adolfo Oxilia] (Torino 1889 - Monte Tomba 1917)
Addio giovinezza! Commedia in 3 atti
Luogo: Ivrea
Editore: Ditta Editrice Francesco Viassone
Stampatore: Stabilimento Tipografico Ditta Francesco Viassone
Anno: 1919
Legatura: brossura
Dimensioni: 20,7x14 cm.
Pagine: pp. (8) 116
Descrizione: copertina con titoli in nero e rosso su fondo bianco, logo editoriale impresso in nero in quarta di copertina, 1 tavola in bianco e nero f.t. (ritratto fotografico degli autori dello Studio fotografico Lovazzano e Sorella di Torino). Prefazione di Salvator Gotta datata "20 gennaio 1914". Terza edizione.
Bibliografia: AA.VV., «Dizionario generale degli autori contemporanei», Firenze, Vallecchi, 1974: pag. 236 per la prima edizione
Prezzo: € 60ORDINA / ORDER
Opera pubblicata per la prima volta nel 1914, un anno dopo la morte di Sandro Camasio e ristampata nel 1915.
"Commedia rappresentata nel 1911 e pubblicata nel 1921 [errato: la prima edizione è Ivrea, Viassone, 1916]. Descrive la vita degli studenti in un quadro convenzionale di goliardica baraonda torinese. In una camera presso il Valentino abita Mario, che sta per addottorarsi in medicina: e il suo idillio con Dorina, modista e figlia dell'affittacamere, si intreccia con gli amori di Carlo, quasi avvocato, e di Emma: solo Leone, occhialuto studente di medicina, finge amori che non ha e partecipa alle vicende dei compagni con una pensosità non priva di accento umano. Difatti, mentre Mario tenta di darsi a una fugace avventura con una ricca mantenuta, Leone cede alle suppliche di Dorina e manda a monte il convegno. Mario non saprà perdonare; ma giunto il giorno della laurea e chiusa la vita studentesca, Dorina viene a risalutarlo: i due giovani si lasciano commossi nel rimpianto della giovinezza che non torna più" (Calo Cordié, in: AA.VV., «Dizionario letterario Bompiani delle Opere e dei Personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature», Milano, Bompiani, 1959-1966: vol. I pag. 25).
"«Addio giovinezza!» fu veramente uno dei maggiori successi teatrali degli anni precedenti la guerra mondiale. La vicenda goliardica, su motivi di scapigliata allegria e di crepuscolare mestizia, è stata per parecchi decenni l'emblema letterario più persuasivo della vita studentesca: e la sua vitalità ebbe conferma quando Giuseppe Pietri la adattò a libretto per la nota operetta omonima. In anni più recenti, ne abbiamo anche vista una riuscita edizione cinematografica. La tenera simpatia per la commedia fu riaccesa dalla morte precoce degli autori: Camasio morì, di meningite, a ventinove anni; Oxilia morì in guerra a trentun anni" (AA.VV., «Dizionario universale della letteratura contemporanea», Milano, Arnoldo Mondadori, 1959-1963: vol. I pp. 649-650).
"Commedia rappresentata nel 1911 e pubblicata nel 1921 [errato: la prima edizione è Ivrea, Viassone, 1916]. Descrive la vita degli studenti in un quadro convenzionale di goliardica baraonda torinese. In una camera presso il Valentino abita Mario, che sta per addottorarsi in medicina: e il suo idillio con Dorina, modista e figlia dell'affittacamere, si intreccia con gli amori di Carlo, quasi avvocato, e di Emma: solo Leone, occhialuto studente di medicina, finge amori che non ha e partecipa alle vicende dei compagni con una pensosità non priva di accento umano. Difatti, mentre Mario tenta di darsi a una fugace avventura con una ricca mantenuta, Leone cede alle suppliche di Dorina e manda a monte il convegno. Mario non saprà perdonare; ma giunto il giorno della laurea e chiusa la vita studentesca, Dorina viene a risalutarlo: i due giovani si lasciano commossi nel rimpianto della giovinezza che non torna più" (Calo Cordié, in: AA.VV., «Dizionario letterario Bompiani delle Opere e dei Personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature», Milano, Bompiani, 1959-1966: vol. I pag. 25).
"«Addio giovinezza!» fu veramente uno dei maggiori successi teatrali degli anni precedenti la guerra mondiale. La vicenda goliardica, su motivi di scapigliata allegria e di crepuscolare mestizia, è stata per parecchi decenni l'emblema letterario più persuasivo della vita studentesca: e la sua vitalità ebbe conferma quando Giuseppe Pietri la adattò a libretto per la nota operetta omonima. In anni più recenti, ne abbiamo anche vista una riuscita edizione cinematografica. La tenera simpatia per la commedia fu riaccesa dalla morte precoce degli autori: Camasio morì, di meningite, a ventinove anni; Oxilia morì in guerra a trentun anni" (AA.VV., «Dizionario universale della letteratura contemporanea», Milano, Arnoldo Mondadori, 1959-1963: vol. I pp. 649-650).