CANNONIERI Leon Roberto
(Milano 1900 - ?)
9.000 mondi. Prefazione di F.T. Marinetti
Luogo: Milano
Editore: Edizioni Futuriste di Poesia
Stampatore: Tipografia Italiana Il Rinascimento - Milano
Anno: 1924 [aprile/maggio]
Legatura: brossura
Dimensioni: 21,5x15,5 cm.
Pagine: pp. 152
Descrizione: copertina con titoli in nero su fondo arancio. Poesie parolibere, con varia disposizione delle parole nello spazio e varie soluzioni grafiche, come l'impiego dei punti di domanda sulla superficie del foglio (pag. 77). Esemplare con dedica autografa dell'autore. Edizione originale.
Bibliografia: Claudia Salaris, «Bibliografia del Futurismo», Roma, Biblioteca del Vascello, 1988: pag. 27
Prezzo: € 900ORDINA / ORDER
"La maggior parte dell'umanità è composta di imbecilli, vigliacchi, traditori, bugiardi et similia. E la maggior parte dell'umanità è composta di cosiddette "persone normali". Dunque, io odio il medio, perché credo fermamente che nel medio si adagi tutto ciò che fa più schifo nel mondo, del mondo. Conseguentemente, logicamente, io adoro tutti coloro che abbracciano gli estremi (negativi o postivi che siano) tutti coloro che vivono sull'estremo della possibilità o della impossibilità, tutti coloro che sono esagerati ed esagerano" (pag. 65).

"In «9000 mondi», la sezione «Il Monumento Impareggiabile» è in gran parte l'intenzione di un Sistema Generale, cioè della raccolta di tutti i dati possibili, in modo da ricavarne tutti i pensabili, possibili significati, un poco al modo di certe pagine dell'«Uomo finito» di Papini, metodo che poi diventerà la Biblioteca Universale di Borges: ambizione che se ha come antecedente il Livre mallarmeano, come sbocco dovrebbe risolversi nel Supercalcolatore capace di immaganizzare, per poi restituire d'un sol colpo, tutto l'esistente, in quanto scrivibile. Un disegno, dunque, di evidente derivazione cabalistico-simbolista, fondato sulla teoria dell'indiamento. (...) Giusta l'ordine ermetico-cabalistico, l'obiettivo ultimo consisterebbe nella identificazione totale dell'Io nel Tutto (...). Ma nel Cannonieri trova notevole applicazione anche un altro dei luoghi tipici della teorica del futurismo, cioè la simultaneità (...). Il Cannonieri ha anche pagine nell'ambito del quotidiano, e allora lavora stando al provato, all'accaduto, di preferenza registrando però esperienze aperte all'insolito, all'inquietante, al bizzarro, con incontri enigmatici, eventi indecifrabili, supposizioni di intervento fantastico nella e sulla realtà (...). Ma quel che pare soprattutto lo interessi è un lavoro antiletterario in direzione del possibile anziché del certo, dell'ipotetico e non già del realizzato, con accento fortemente anarchico..." (Glauco Viazzi, «I poeti del futurismo 1909 - 1944», Milano, Longanesi, 1978: pag. 449).

"Coerentemente con le sue posizioni anarchicamente libertarie e provocatrici, l'artista interviene al primo Congresso Nazionale Futurista, a Milano il 23 novembre 1924, presentando le relazioni "Il Fonismo" e "Lo sverginamento legale"; e provocando, con quest'ultima, la netta opposizione di Benedetta" (Domenico Cammarota, in AA.VV., «Il dizionario del Futurismo», Firenze, Vallecchi - Mart, 2001: vol. I, pag. 198).