SWEDENBORG Emanuel
(Stoccolma 1688 - Londra 1772)
Del Cielo e delle sue meraviglie e dell'Inferno secondo quel che si è udito e veduto per Emanuele Swedenborg - Traduzione dal latino. Eseguita sull'edizione Tafel - Tubinga 1862 dal Prof. Loreto Scocia
Luogo: Torino
Editore: Tipografia Fodratti
Stampatore: N. D.
Anno: 1870
Legatura: legatura coeva in mezza pergamena, tassello con fregi e titoli in oro al dorso, piatti con smarginature e strappi alla carta marmorizzata, abrasioni al dorso
Dimensioni: 22,2x14,4 cm.
Pagine: pp. 411 (5)
Descrizione: Interno in ottimo stato di conservazione, con bruniture non deturpanti. Prima edizione italiana.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 250ORDINA / ORDER
"«Gli Arcani Celesti» (Arcana coelestia), opera in otto volumi pubblicata a Londra dal 1747 al 1758, è la prima espressione del sistema teosofico di Swedenborg, le cui tappe successive furono nel 1758 «Del cielo e dell'inferno veduti e uditi» (De coelo et inferno ex auditis et visis), e nel 1771, in forma definitiva, «La vera religione cristiana» (Vera christiana religio). L'opera tratta delle condizioni della vita futura in base all'esperienza di ciò che l'autore «vide e udì» durante tredici anni, nei quali «godè della compagnia e della conversazione degli angeli come un uomo tratta un altr'uomo». Lo scopo principale degli «Arcani celesti» è di esporre il senso intimo spirituale del «Genesi» e dell'«Esodo». [...] Fu durante la sua contemplazione degli «arcani celesti», che nel corso del 1757 lo Swedenborg fu spettatore, nel mondo degli Spiriti, dell'«Ultimo Giudizio», col quale s'inaugurò la nuova «dispensazione» della «Nuova Gerusalemme» annunziata dall'Apocalisse. [...] Non v'è risurrezione dei corpi. Tutti gli angeli hanno vissuto sulla terra: uomini e donne; ed essi vivono in cielo, con una specie di corpo fluidico, in una società familiare e civile, quasi in un duplicato della terra ma in una felicità e gloria ineffabili. Vi è uno stato temporaneo intermedio, dopo morte: il Mondo degli Spiriti in cui i buoni sono purificati e i cattivi smascherati delle loro parvenze di bontà. Dio solo vive: ed è la presenza di Dio nell'uomo e nel creato che dà parvenza di vita e cagione un'apparente fallace differenza tra i vari esseri, che sono tutti partecipazioni dell'unica natura divina" (Giovanni Pioli, in: AA.VV., «Dizionario letterario Bompiani delle Opere e dei Personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature», Milano, Bompiani, 1959-1966: vol. I pag. 232).