MAURI Fabio
(Roma 1926 - 2009)
Manipolazione di cultura - Manipulation der Kultur
Luogo: Pollenza - Macerata
Editore: La Nuova Foglio Editrice
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: 1976 (21 gennaio)
Legatura: legatura editoriale in tela, sovraccopertina
Dimensioni: 38,4x25 cm.
Pagine: pp. 8 n.n.
Descrizione: copertina con titoli in bianco su fondo nero e 42 tavole fotografiche in bianco e nero f.t. su fondo nero, con minuscola didascalia al margine basso. Libro d'artista, tra i lavori più importanti e significativi di Mauri in campo editoriale. Tiratura complessiva di 1125 copie di cui 125 in cartella a tavole sciolte firmate dall'autore, e 1000 in tiratura ordinaria. Esemplare nella tiratura ordinaria, in ottimo stato di conservazione. Edizione originale.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 600ORDINA / ORDER
"Lavoro iniziato nel 1971, terminato nel 1973 e raccolto in un libro, edito per la Nuova Foglio di Macerata, nel gennaio del 1976. Grandi foto intelate con una base monocroma nera, dipinta a mano. La struttura è tripartita: nella parte alta c’è l’immagine fotografica tratta dalla documentazione storica del nazismo e fascismo; nel mezzo è dipinta una zona monocroma nera; in basso è posta la didascalia in italiano e tedesco. [...] La zona occupata dal monocromo nero, non uguale in tutte le tavole, varia secondo la misura delle foto provocando un ritmo di differenti livelli di nero..." (Dora Aceto, nel sito ufficiale «Fabio Mauri» https://www.fabiomauri.com/opere/installazioni/manipolazione-di-cultura.html) Il lavoro venne esposto per la prima volta nel 1973 nell'ambito della mostra «Ricognizione 73, Nuove tendenze della grafica internazionale» (Santa Maria Capua Vetere, Caserta).

"L'autore ha scelto e operato su fotografie, documenti di fotografi e testimoni diversi nel tempo. Il copyright intende riferirsi a tale specifica quanto totale manipolazione" (nota dell'artista al colophon).

La manipolazione a cui allude la nota trova espressione nelle didascalie che accompagnano le immagini scelte, molte delle quali famose: le didascalie ne dimostrano la banalità, il fatto che quelle immagini non abbiano vita propria ma servano a veicolare un messaggio, stabilendo così un rapporto di dipendenza dal linguaggio. Su questa dipendenza si fonda la manipolazione: la didascalia può sottolineare il messaggio propagandistico, in questo caso quello di un regime oppressivo come quello fascista o nazista, ma anche il suo cosciente fraintendimento. Si noti per esempio la didascalia «Sopprimono avanguardie» che accompagna l'immagine della celebre mostra del 1937 «Entartete Kunst» (trad. it. «Arte degenerata»), o quella ironica, «Filmano tutto», riferita all'immagine che ritrae Leni Riefensthal e Walter Frentz.

"The author has selected and worked on photographs and documents by various photographers and witnesses from different periods. The copyright refers specifically to this particular and complete manipulation" (artist’s note in the colophon). The manipulation alluded to in the note is expressed through the captions accompanying the selected images, many of which are well-known: the captions reveal their banality, the fact that these images do not have a life of their own but serve to convey a message, thus establishing a relationship of dependence on language. This dependence is the foundation of manipulation: the caption can emphasize the propagandistic message - in this case, that of an oppressive regime such as the Fascist or Nazi one, but also its conscious misinterpretation. Consider, for example, the caption «They suppress avant-gardes», which accompanies the image referred to the famous 1937 exhibition «Entartete Kunst» ("Degenerate Art"), or the ironic caption «They film everything» referring to the image depicting Leni Riefenstahl and Walter Frentz.