RIETI Vittorio
(Alessandria d'Egitto 1898 - New York 1994)
Tre marcie per le bestie per pianoforte. I. Marcia funebre per un uccellino - II. Marcia nuziale per un coccodrillo - III. Marcia militare per le formiche
Luogo: Bologna
Editore: Pizzi & C. Editori
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: 1922 [settembre]
Legatura: brossura
Dimensioni: 33,2x24,4 cm.
Pagine: pp. 12
Descrizione: copertina con titolo in rosso su fondo chiaro. Spartito musicale. Prima edizione.
Bibliografia: Domenico Cammarota, «Futurismo. Bibliografia di 500 scrittori italiani», Trento - Milano, MART – Skira, 2006: n. 399; AA.VV., «Dada l’arte della negazione», Roma, De Luca, 1994: pp. 125-127 con illustrazione e pag. 360
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"Nello stesso periodo delle attività evoliane, un Dadaista inconsapevole è il giovane compositore Vittorio Rieti... Frequentando a Roma la redazione della rivista «Ars Nova», dove conoscendo Alfredo Casella, Malipero e Mario Castelnuovo Tedesco, Rieti milita per le nuove ricerche d'avanguardia cogliendo gli umori, tra futurismo e dadaismo, degli ambienti romani. Compone in questo modo, nel dicembre del 1920, le «Tre marcie per le bestie»... seguendo l'esempio delle spiritose «Trois petites marches funèbres» dell'inglese Lord Berners, alias Gerald Tyrwitt, con cui è in contatto a Roma. Le composizioni di Lord Berners erano state infatti eseguite da Casella il 30 marzo 1917, al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, poi di nuovo utilizzate per la messa in scena dei «Balli Plastici» di Depero, spettacolo al quale Rieti aveva assistito due anni prima arrivando nella capitale... L'anticonformismo parodistico, attuato anche da Satie in Francia, è allora un'atteggiamento comune all'avanguardia musicale italiana ancora in lotta contro l'opulenza wagneriana... Appertenevano a questa tendenza anche opere «oltranziste» come «Sirenetta» e «Pesce Turchino» con cui Mario Castelnuovo Tedesco faceva scandalo al Congresso di Musica, a Torino, nel 1921... L'anno dopo Rieti si recò a Vienna con una lettera di presentazione di Respighi che gli permise di incontrare Schönberg e di essere introdotto nel salotto di Alma Mahler frequentato da artisti e intellettuali. Conobbe così Franz Werfel, Alban Berg e Nelly Van Doesburg. La compagna di Van Doesburg, molto interessata alla musica d'avanguardia italiana, restò poi in contatto con Rieti e accolse con entusiasmo la partitura delle «Tre Marcie» che il compositore le inviò da Roma. Il 23 settembre 1922, nel corso di una serata dada organizzata da Tzara all'Hotel Furstenhof di Weimar, in occasione del congresso d'artisti d'avanguardia, Nelly eseguì così al piano le «Tre Marcie» di Rieti davanti a un gruppo di dadaisti e costruttivisti, di cui faceva parte anche il futurista Vasari, riportando un grande successo. Le musiche furono ancora eseguite al piano da Nelly in altre serate dada in particolare il 10 gennaio 1923 all'Haagse Kunstkring dell'Aia... il 6 e il 7 luglio, in occasione della celebre «Soirée du Coeur à barbe» al Théatre Michel di Parigi... Le «Tre Marcie» di Rieti risultano storicamente come le musiche dadaiste più eseguite nelle manifestazioni del movimento. Eppure Rieti era convinto di aver composto una partizione timidamente futurista" (Giovanni Lista in: AA.VV., «Dada l’arte della negazione», Roma, De Luca, 1994: pp. 125-127).

L'immagine del programma della Kleine Dadasoiree (1922) viene riprodotta in scheda solo a scopo di documentazione, non è in vendita.

The image of the Kleine Dadasoiree program (1922) is reproduced in the file for documentation purposes only. It is not for sale.