AA.VV.
Scuole materne. Studi schemi ed esempi
Luogo: (Roma)
Editore: Ministero della Pubblica Istruzione - Servizio Centrale dper l'edilizia e l'arredamento della scuola, "Quaderni del Centro Studi - 3"
Stampatore: Stabilimenti Tipografici Enrico Ariani e L'Arte della Stampa - Firenze
Anno: 1954 (settembre)
Legatura: brossura
Dimensioni: 31x21,8 cm.
Pagine: pp. 109 (3)
Descrizione: copertina illustrata con un disegno in bianco e nero su fondo bianco, titoli in nero e marron, 2 tavole ripiegate a colori f.t. Volume interamente illustrato con disegni in nero e a colori. A cura di Pasquale Carbonara, Alberto Carpiceci, Ciro Cecconcelli, Diambra De Sanctis, Alberto Gatti. Presentazione di Gaetano Martino. Introduzione di Aleardo Sacchetto. Edizione originale.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 250ORDINA / ORDER
"Perché i bambini possano muoversi e svolgere libere attività di giuoco in un ambiente sereno e sicuro, lontano il più possibile dai rumori del traffico, è necessario che l'edificio della scuola sia circondato da un'ampia fascia di verde. E' necessario anche che una parte del giardino sia destinata all'osservazione della natura, sia pure limitata a pochi essenziali fenomeni... Una volta riconosciuta l'importanza degli spazi aperti per la Scuola materna, non è difficile ammettere che il valore pratico e il significato didattico della vita all'aperto verrebbero diminuiti, se non fosse chiaramente stabilito il principio della «continuità spaziale» tra interno e esterno dell'edificio scolastico... Nel caso più completo, che a buon diritto può essere considerato il migliore, la gradualità del passaggio è così abilmente regolata dal progettista da presentarsi alla vista come una vera e propria continuità spaziale, senza alcuna separazione tra spazi chiusi e spazi aperti... La continuità spaziale presuppone nell'insegnante la decisa volontà di abbandonare l'insegnamento al chiuso o di limitarlo al minimo indispensabile, riducendo così la necessità di edifici scolastici troppo ampi e costosi. Correttamente intesa, la continuità spaziale consente di aprire ampie visuali dall'interno verso l'esterno e dunque ridurre, senza danno per l'efficacia dell'insegnamento, le dimensioni delle sale; consente di evitare i locali troppo ampi e rumorosi; consente di considerare la sala come una parte dello spazio destinato all'insegnamento e non come l'intero di ciò che occorre alla scuola. Vista dall'esterno verso l'interno, la continuità spaziale si presenta all'occhio del bambino come la più logica e naturale sequenza di spazi, disposta in modo da invogliare chi sta fuori a entrar dentro, per isolarsi, stare tranquillo e mettersi a lavorare" (pp. 22-23).