FINALMENTE IL CIELO E' CADUTO SULLA TERRA: LA RIVOLUZIONE
(Bologna, febbraio 1977 - Bologna, giugno 1977)
12 marzo; un bel giorno per cominciare [n. 1]
Luogo: Bologna
Editore: N. D.
Stampatore: Grafic Centro - Bologna
Anno: 1977 (12 marzo)
Legatura: N. D.
Dimensioni: 1 fascicolo 44x31 cm.
Pagine: pp. 4 n.n.
Descrizione: stampa in bianco e nero. Articoli: «Assemblea di Roma. Sconfiggere il minoritarismo preparare subito la rivoluzione», «Fuori subito Panzieri», «Contributo alla discussione nel movimento», «Lo scemo del villaggio. I compitini di Duccio», «Anatema isterico», datato 25 febbraio 1977 e pubblicato precedentemente a Milano su WOW n. 1 (marzo 1977). Secondo numero di questo foglio (preceduto dal numero 0 di febbraio). Nel testo non si trova nessun cenno all’uccisione di Francesco Lorusso, avvenuta il giorno precedente, l’11 marzo. La data di redazione, evidentemente risale al 10 marzo.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 180ORDINA / ORDER
Di questa rivista uscirono in tutto cinque numeri, dal febbraio al giugno 1977: "«Finalmente il cielo è caduto sulla terra» è il titolo di un settimanale che riesce ad uscire quattro volte, prima di essere indicato da polizia e magistratura come istigatore dell'insurrezione dell'11 e 12 marzo, e quindi costretto a chiudere per l'arresto della maggior parte della redazione [ma un quinto fascicolo uscirà in giugno col titolo LA RIVOLUZIONE]. Questo giornale, in realtà, è il punto d'arrivo di una riflessione teorica, di una pratica di scrittura collettiva maturata dentro il collettivo A/traverso; è il momento in cui la scrittura si fa direttamente intervento pratico, indissociabile dal movimento reale che produce il testo e lo consuma" (Franco Berardi, Finalmente il cielo è caduto sulla terra. Proletariato giovanile e movimenti di liberazione, Milano, Squilibri, febbraio 1978; dal testo in quarta di copertina).

"Siamo l'emergenza politica di uno strato di classe che, nella propria esistenza quotidiana, nella propria (tras)formazione culturale, incarna, quasi come una mutazione antropolica irreversibile, il rifiuto operaio del lavoro. La liberazione del tempo di vita dal rapporto di prestazione ha prodotto un soggetto sociale che si fa concrezione del tempo di vita liberato e portatore del processo stesso di liberazione: questo settore è il proletariato marginale, il movimento di febbraio ne è l'emergenza politica manifesta" (dall'editoriale).