SUPERSTUDIO
NATALINI Adolfo
(Pistoia 1941 - Firenze 2020)
DE LUCCHI Michele
(Ferrara 1951)
La memoria invece della vita
Luogo: (Vienna)
Editore: N. D.
Stampatore: N. D.
Anno: 1976 [maggio/giugno]
Legatura: N. D.
Dimensioni: 18x23,8 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: fotografia originale in bianco e nero di Michele De Lucchi che ritrae Adolfo Natalini a Vienna durante la performance «Le sbarre della memoria - Erinnerungsschielder». Immagine esposta in occasione della mostra «Arredamento a memoria» (Firenze, Studio Franca Pisani, maggio 1978). Verso con titolo manoscritto e alcune annotazioni a matita e pennarello. Esemplare proveniente dalla collezione personale di Adolfo Natalini con sua firma autografa. Vintage.
Bibliografia: Fotografia pubblicata in: Adolfo Natalini, «La memoria invece», Firenze, Adolfo Natalini & Franca Pisani, 1978;.pag. 10; anche in: Gianni Pettena, «Superstudio 1966 – 1982. Storie, figure, architettura», Firenze, Electa, 1982
Prezzo: € 1500ORDINA / ORDER
“Ogni anno una persona incide su una sbarra in ottone /rame alluminio) un evento da ricordare. le sbarre vengono disposte in fila sul muro. Le sbarre degli anni passati sono già incise, quelle degli anni futuri hanno solo la data incisa, quella dell’anno presente diviene supporto per gli "appunti da ricordare” (foto, scritte….). L’ultima sbarra della vita viene murata sulla tomba (oppure replica dell’ultima sbarra della vita viene murata sulla tomba). L’ultimo anno - che cancella tutto - si replica. La vita privata può divenire pubblica, i ricordi personali possono essere esposti in pubblico. Il confine pubblico / privato si sposta in continuazione: memoria privata e memoria collettiva possono coincidere. A Vienna, col Superstudio, ho attaccato le mie “Erinnerungsschielder al muro della stazione della metropolitana disegnata da Wagner sul Naschmarkt. Questo perché l’arte per la città è fatta di monumenti e non dei gesti delle paure e delle speranze di quelli che l’abitano. La città ricorda solo i suoi dominatori e suoi costruttori. Nelle strade la città ricorda con lapidi cittadini insigni ed eventi memorabili. Questa è la parte pubblica del ricordo. Così tutti ricordano il faraone ma nessuno ricorda uno per uno le migliaia di schiavi che eresse la piramide. Volevo cominciare a ricordare tutti, uno per uno. Il Vignoli ha inciso le sbarre. Mauro Ciatti ha fatto il contenitore in faggio. Paolo Mannelli ha fatto il contenitore in pelle. Michele De Lucchi e Toraldo di Francia hanno fatto le foto” (Adolfo Natalini, «La memoria invece», Firenze, Adolfo Natalini & Franca Pisani, 1978;.pag. 4).