JANNELLI Guglielmo
(Castroreale Bagni 1895 - 1950)
La crisi del fascismo in Sicilia
Luogo: (Messina)
Editore: Edizioni della Balza Futurista
Stampatore: Off. Graf. La Sicilia - Messina
Anno: 1924 [febbraio/marzo]
Legatura: brossura
Dimensioni: 19,5x14 cm.
Pagine: pp. 50 (2)
Descrizione: Prima edizione.
Bibliografia: Claudia Salaris, «Bibliografia del Futurismo», Roma, Biblioteca del Vascello, 1988: pag. 42
Prezzo: € 250ORDINA / ORDER
"Il fascismo oggi ama magnificare il Medio Evo, laddove è bene che dai residui medievali il popolo si liberi; e tutto questo quando non è arma di politica, è per lo meno cultura inacidita che procura dolorose indigestioni. La verità è questa, e salta subito all'occhio: che molte formule, insieme a molti uomini, del passatismo, sono tirate fuori e ripulite e lustrate dal Fascismo nelle occasioni e nei luoghi in cui manca un vivo contatto con la realtà e una convinzione che trascenda i valori culturali e si leghi direttamente e intimamente alla Nazione. (...) Così, adagio adagio, il Fascismo perde o consuma la sua originalità; e c'è da affermare (...) ch'esso cominciò a non esser più rivoluzionario da quando si diede a fare la sua rivoluzione parlamentare. Divenne allora burocratico, ministeriale, parlamentare; e non si curò più delle stesse forze che lo avevano animato, cioè: l'arte moderna e la gioventù più spregiudicata d'Italia. (...) Quello che prima era una libera espressione del contenuto ardente dinamico inquieto e irrequieto (...) della gioventù nuova, è diventato a un tratto una disciplina da questura, con regolamenti e leggi dettate uniformemente contro tutti; e, quel che è peggio, improntate spesso a quel tono superbamente militaresco contro il quale, e a dispetto del quale, la Guerra fu vinta nelle trincee. (...) La verità è che rivoluzionari si è per istinto; e arditi demolitori e ricostruttori erano soltanto quei manipoli milanesi e settentrionali del dopo guerra che adesso sono andati man mano scomparendo nel caos del fascismo trionfatore, lasciando il posto alla pletorica mediocrità priva d'ideali..." (pp. 43-46).

Il libro si conclude con queste parole: "Ogni angolo di Sicilia deve avere luce ed energia elettrica! E deve avere: acqua potabile abbondante e di larga circolazione. Là dove manca l'acqua, c'è stitichezza corporale e spirituale, e velenosità antifuturista..." (pag. 50).

"La continuità fra il futurismo siciliano e il fascismo movimentista è testimoniata in maniera chiara da un testo di Guglielmo Jannelli su «La crisi del fascismo in Sicilia», pubblicato nel 1924 a Messina dalle edizioni di «La Balza Futurista», il periodico di cui era uno dei propmotori: si tratta di un libricino che, rivendicando lo spirito del «diciannovismo», esprime severe critiche al fascismo che, diventato sostanzialmente conservatore e antimoderno, aveva finito per amalgamarsi con antiche e consolidate consorterie" (Francesco Perfetti, in: Enrico Crispolti (a cura di), «Futurismo e Meridione», Napoli, Electa Napoli, 1996; pag. 93).

La data di pubblicazione febbraio/marzo si evince dall'annuncio in penultima pagina della pubblicazione per il mese di aprile del volumetto di Jannelli e Nicastro: «Il Teatro greco di Siracusa ai Giovani Siciliani!»