D'ANNUNZIO Gabriele
(Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia 1938)
Il monito italiano ai viennesi
Luogo: Roma
Editore: (Il Giornale d'Italia)
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: s.d. [agosto 1918]
Legatura: brossura
Dimensioni: 29x21 cm.
Pagine: pp. (2) V (1)
Descrizione: 1 rtratto fotografico in bianco e nero di Gabriele D'Annunzio n.t. Riproduzione in fac-simile di una lettera di D'Annunzio a Luigi Bertelli (Vamba), datata "Venezia, 15 di agosto", e dell'autografo del «Monito» lanciato dal cielo di Vienna il 9 agosto 1918. In quarta di copertina la menzione: «A beneficio del Sanatorio del Giornale d'Italia per i figli dei combattenti». Prima edizione in volume del testo del volantino e prima assoluta del testo autografo.
Bibliografia: Enrico Falqui, «Bibliografia dannunziana. Seconda edizione aumentata», Firenze, Felice Le Monnier, 1941: pag. 83. Da notare a pag. 79 la citazione del «Messaggio a Luigi Bertelli (Vamba)» "con l'autografo del manifesto lanciato dal cielo di Vienna, 1918" senza altra indicazione, evidentemente riferito all'autografopubblicato sul giornale ORA E ALLORA
Prezzo: € 300ORDINA / ORDER
Titolo in copertina: "L'anima del poeta soldato dopo il più grande volo della guerra".

Testo della lettera indirizzata a Vamba: "Io non posso venire a Roma. Ho molto lavoro alla mia squadriglia, ogni giorno. Non debbo tralasciarlo. Tre tonnellate di esplosivo rovesciate sul nemico valgono assai più di tre ore d'eloquenza pesate in Centocelle". E la nota editoriale precisa: "Così Gabriele D'Annunzio ha scritto a Luigi Bertelli (Vamba) inviandogli l'autografo ed il foglietto a stampa dell'indirizzo lanciato dal cielo ai Viennesi il mattino del 9 agosto: due documenti del nostro Risorgimento che il Bertelli riprodurrà in fac-simile nel 2° fascicolo della sua raccolta mensile ORA E ALLORA. Ma intanto nell'assenza - fieramente giustificata - del poeta, lo stesso fac-simile dei due documenti di gloriosa attualità sono messi in vendita a beneficio del Sanatorio del GIORNALE D'ITALIA per i bambini tubercolotici figli dei combattenti".