VALERA Paolo
(Como 1850 - Milano 1926)
Dal Cellulare a Finalborgo. Illustrato da G. Zuccaro
Luogo: Milano
Editore: Tipografia degli Operai (Società Cooperativa)
Stampatore: N. D.
Anno: 1899 [dicembre]
Legatura: brossura
Dimensioni: 19,3x12,8 cm.
Pagine: pp. 416
Descrizione: copertina illustrata con un ritratto dell'autore di Guido Zuccaro (Udine 1876 - Bassano del Grappa 1944) e 20 illustrazioni in bianco e nero n.t. di cui alcune originali di Zuccaro. In seguito alla strage provocata dal Generale Bava-Beccaris per reprimere i moti milanesi del 1898, Valera verrà condannato a un anno e sei mesi. Il libro riferisce del suo arresto e della sua detenzione, ma anche degli altri arrestati e della vita dei detenuti. Esemplare con invio autografo in penna rossa dell'autore: "Ricordo all'amico carissimo Martini Luigi -29/12 - 99. - P. Valera". Prima edizione.
Bibliografia: AA.VV., «Dizionario enciclopedico della letteratura italiana», Bari - Roma, Laterza - Unedi, 1966-1970: vol. V pag. 375
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"[Nel 1898] Era successo che un improvviso aumento del prezzo del pane provocato da un cattivo raccolto e dal blocco delle importazioni di cereali dagli Stati Uniti in seguito alla guerra di Cuba, aveva generato sommosse popolari un po' in tutto il paese. A Milano in particolare le sommosse furono del tutto spontanee, anche se a forte maggioranza operaia. Turati e la Kuliscioff sospettavano che il governo Di Rudinì non aspettasse altro che una buona occasione per colpire i movimenti socialisti, che dopo la formazione del Partito Socialista nel '95, si stavano mobilitando ovunque. Turati stesso, temendo il peggio, si era fatto largo tra la folla durante una di queste manifestazioni e aveva cercato di invocare la calma. Ma venne proclamato lo stato d'assedio col conseguente passaggio dei poteri alle autorità militari: a Milano il comandante della guarnigione Bava Beccaris provocò circa cento morti e più di cinquecento feriti sparando sulla folla inerme. Persino il convento dei cappuccini di Porta Monforte venne preso a cannonate perché ritenuto un covo di rivoltosi. Seguirono gli arresti: Turati, Romussi, direttore de «Il Secolo», Costa, Paolo Valera, collaboratore di «Critica Sociale», Gustavo Chiesa, direttore de «L'Italia del Popolo», don Albertario direttore de «L'osservatore cattolico» e Anna Kuliscioff che viene condannata a 2 anni mentre Turati a 12. Per reati d'opinione" (Paola Mocchi, «Anna Kuliscioff, la dottora dei poveri»).

L'illustratore è Guido Zuccaro, all'epoca ventenne, dopo aver frequentato i corsi di ornato, figura e pittura all'Accademia di Brera, nel 1896 viene improvvisamente sospeso da tutte le scuole a causa delle sue frequentazioni socialiste.