HUYSMANS Joris-Karl
(Parigi 1848 - 1907)
Controcorrente. A cura di Camillo Sbarbaro
Luogo: Milano
Editore: Gentile Editore
Stampatore: Industrie Grafiche N. Moneta - Milano
Anno: 1944 (19 agosto)
Legatura: brossura, sovraccopertina
Dimensioni: 18x11,7 cm.
Pagine: pp. 277 (3)
Descrizione: copertina illustrata con la riproduzione in bianco e nero di un dipinto di Rodin e titolo in rosso. Prefazione e traduzione di Camillo Sbarbaro. Prima edizione italiana.
Bibliografia: AA.VV., «Dizionario letterario Bompiani delle Opere e dei Personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature», Milano, Bompiani, 1959-1966: vol. II, pag. 799
Prezzo: € 250ORDINA / ORDER
"Romanzo del 1884 che è il più significativo di Huysmans e appartiene alla seconda maniera di questo scrittore, cioè al periodo simbolista. Egli ha creato qui una figura eminentemente rappresentativa, e rimasta quasi proverbiale, il nobile Des Esseintes. Ultimo discendente di una illustre famiglia, dal sangue impoverito e dai nervi ultrasensibili, votato fin dalla prima gioventù alle arti, o meglio alle dilettazioni estetiche, questo eroe ha dapprima cercato invano soddisfazione all'inquietudine interiore nel vizio e nel disordine; ora si vuol ritrarre dalla volgarità della vita reale, la quale non presenta più attrattive di sorta al suo scetticismo. Si crea in provincia un rifugio rispondente ai suoi gusti, una casa dove ogni minimo particolare denuncia l'odio alla banalità e il più raffinato estetismo decadente. In questo stravagante e paradossale ambiente, Des Esseintes dapprima rievoca come in sogno le sue esperienze della vita reale (specie una serie di perversi amori). Poi passa in preda a veri e propri incubi. Infine la sua salute non regge più ed egli è assalito da una spaventosa forma di nevrosi, dalla quale il suo medico lo libera con gran fatica. Per Des Esseintes non c'è dunque via di scampo: il suo spiritualismo sensuale lo porterebbe alla follia e all'annientamento; per vivere bisognerebbe immergersi nuovamente nell'atroce volgarità della vita della maggior parte degli uomini. (...) «Dopo un tal libro non resta all'autore che scegliere tra spararsi una rivoltellata o gettarsi ai piedi della Croce», scrisse Barbey d'Aurevilly in un suo articolo" (Mario Bonfantini, in: AA.VV., «Dizionario letterario Bompiani delle Opere e dei Personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature», Milano, Bompiani, 1959-1966: vol. I pag. 248).