L'ARENGARIO STUDIO BIBLIOGRAFICO Dott. Paolo e Bruno Tonini
[dall'1.3.2023: Dott. Paolo Tonini - L'Arengario Studio Bibliografico] (Brescia 1980 - in attività)
Catalogus. Catalogo dei cataloghi dell'Arengario S.B. A cura di Paolo Tonini
Luogo: Gussago
Editore: Edizioni dell'Arengario
Stampatore: Ediprima - Mirandola Montale, Piacenza
Anno: 2020 [13 dicembre]
Legatura: brossura
Dimensioni: 29,7x21 cm.
Pagine: pp. 300 compresa la copertina
Descrizione: prima e quarta di copertina illustrate con una immagine in bleu e bianco di Ugo Locatelli («Il catalogo dei cataloghi»). Prefazione di Riccardo Bormioli, introduzione di Gianni Emilio Simonetti («Memorie di una orlatrice»), design e impaginazione di Paolo Tonini. Catalogo di tutte le pubblicazioni e storia documentaria dell'Arengario S.B. dal 1980 al novembre del 2020. Colophon: "Tiratura di 299 esemplari di cui 29 numerati a mano da I a XXIX con timbro e firma dell’editore, corredati da un originale multiplo, tecnica mista su tela di Gianni-Emilio Simonetti". In realtà la numerazione dei 29 esemplari è stata fatta in numeri arabi da 1 a 29 e non in numeri romani. Esemplare nella tiratura ordinaria.
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 90ORDINA / ORDER
Testi e testimonianze di Carmen Alonso, Marco Bello, Franco Bianchessi, Luigi Bonotto, Pablo Capurro Ferrer, Mauro Chiabrando, Guillermo Cobo Rodriguez, Rita Colognola, Giancarlo Colombo, Giorgio Colombo, Tano D’Amico, Mela Davila Freire, Nicola Fantoni, Peter Gidal, Claudio Guenzani, Jürgen Holstein, Josè Maria Lafuente, Chantal Lackar e Thierry Buenadicha, Ugo La Pietra, Michele Lombardelli, Nicola Mafessoni, Paola Maffei, Marco Maroni, Massimo Minini, Giampiero Mughini, Alfredo Muratori, Yoshiaki Nishino, Piero Piani, Filippo Piazzoni Marinetti, Juan Carlos Reppucci, Alessandro Santero, Cristoph Schifferli, Arminio Sciolli, Maurizio Scudiero, Riccardo e Amelia Sozio, Bruno Tonini, Anna Torterolo.

I 29 originali multipli di Gianni Emilio Simonetti allegati agli esemplari nella tiratura speciale recano ciascuno un frammento tratto dal «Dictionnaire des idées reçues» di Gustave Flaubert.

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