SOFFICI Ardengo
(Rignano sull'Arno 1879 - Vittoria Apuana 1964)
Bïf§zf+18. Simultaneità e Chimismi lirici. Nuova edizione accresciuta
Luogo: Firenze
Editore: Vallecchi Editore
Stampatore: Stabilimenti Grafici di A. Vallecchi
Anno: 1919
Legatura: brossura
Dimensioni: 19,7x13,7 cm.
Pagine: pp. 110 (2) - 8
Descrizione: copertina originale con composizione del titolo in bleu e rosso su fondo bianco dell'autore, 1 ritratto fotografico in bianco e nero dell'autore al controfrontespizio. Poesie e composizioni parolibere. Seconda edizione, accresciuta di 2 composizioni, versione ricopertinata.
Bibliografia: Claudia Salaris, «Bibliografia del Futurismo», Roma, Biblioteca del Vascello, 1988: pag. 67
Prezzo: € 450ORDINA / ORDER
La prima edizione, in grande formato, è del gennaio 1916. Nel 1919 esce questa seconda edizione, accresciuta, con due versioni della copertina: una con la menzione editoriale della prima edizione: «Edizioni della Voce»”, l’altra ricopertinata con la menzione corretta «Vallecchi Editore». (cfr. Luigi Cavallo, Soffici. Immagini e documenti (1879-1964), Firenze, Vallecchi, 1986: pp. 286-287).
L’enigmatico titolo va letto «Bizzeffe più diciotto»: “Il titolo generale di esso mi era stato suggerito da una di quelle bislacche combinazioni di caratteri e segni tipografici che risultano talvolta dalla loro disordinata discesa dal «magazzino» della linotype sul piombo di una riga, per un incantamento o un guasto momentaneo della macchina...” (Ardengo Soffici, «Fine di un mondo», Firenze, Vallecchi, 1955: pag. 791).

"In «Bïf§zf+18»... Soffici offre uno dei più alti saggi di poesia futurista tra versi liberi ispirati al simultaneismo e un paroliberismo dato come alchimia lirica che giunge alla distruzione del senso logico, con interessantissimi interventi tipografici, quasi dadaisti, e calligrammi. Forti sono le implicazioni rimbaldiane e baudleriane cariche di un certo spleen... Talvolta si intravedono quei maledettismi alla Lautréamont, che più tardi saranno cari anche a Breton... Tra le pagine inoltre si può incontrare qualche esempio di poesia astratta cerebralmente surrealista" (Claudia Salaris, «Storia del Futurismo», Roma, Editori Riuniti, 1992: pag. 71).

"En rêve j'ai baisé ma vieille mère / J'ai enculé mon père mort / E visto naufragare la S.S. Trinità con un gran peto di gelsomino". (dalla lirica «Aeroplano», pag. 64).