MERZ Mario
(Milano 1925 - Torino 2003)
987
Luogo: Napoli
Editore: Lucio Amelio
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: 1976 [novembre]
Legatura: brossura
Dimensioni: 20,6x14,7 cm.
Pagine: pp. 40 n.n.
Descrizione: copertina con titolo stampato in rosso su fondo bianco. Libro d'artista interamente illustrato con segni, numeri e un testo stampati in rosso e nero. Il testo è disposto verticalmente e orizzontalmente, in modo che per leggerlo si debba ruotare il libro di 90 gradi, ripetono ossessivamente una serie di parole e concetti che ruotano intorno all'idea di proprietà. Tiratura di 987 esemplari numerati. Esemplare con numero non apposto. Prima edizione
Bibliografia: Dematteis - Maffei 1998: pag. 163, n. 1.731; Lailach 2005: pag. 142; Maffei 2007: pag. 110
Prezzo: € 650ORDINA / ORDER
"Dall'incontro tra due strordinarie personalità, l'artista Merz e il gallerista-editore Lucio Amelio, scaturisce un libro in cui la sfrontatezza visuale è accentuata da un uso prorompente del rosso e del nero, colori che spesso ricorrono nei libri di Merz. La scrittura e il disegno, senza gerarchie, si rincorrono tra le pagine occupandone l'intero spazio visivo dopo aver esautorato ogni altro elemento costitutivo del libro (frontespizio, indice, ecc.) e relegato persino il nome dell'autore al colophon" (Giorgio Maffei, «Libri e documenti. Arte Povera 1966-1980», Mantova, Edizioni Corraini, 2007: pag. 110). Testo: "...La frutta è qui! Noi non ci inginocchiamo dicendo grazie a Dio! Dio ci ha dato questo! Ciò dicevano gli antenati. Noi diciamo la frutta è qui ma non sappiamo da dove venga. Noi non sappiamo perché la frutta è qui! Pensiamo che la frutta sia di nostra proprietà, poi abbiamo dei forti sospetti, forse la proprietà di mangiare la frutta è proprio nostra ma che la frutta sia nostra non sappiamo come sia. I banchi della frutta sono grandiosi. Poi camion di frutta vengono buttati. - abbiamo dei sospetti che la frutta non sia in nostra mano... [se i banchi della frutta diventassero palazzi non avremmo sospetti] i palazzi sono nostri! avremmo sospetti ma sulla proprietà della frutta abbiamo molti sospetti. Se la frutta degenera velocemente nel tempo, con tempi più lunghi degeneriamo anche noi - forse che abbiamo dei sospetti anche su di noi? - Noi non siamo proprio della frutta! I nostri palazzi sono nostri! - Ma la frutta non è nostra! - Come sospettare che qualcosa nel mondo non sia nostro? - Comunque chi vende la frutta dà a noi l'impressione di avere i maggiori sospetti sulla proprietà della stessa. Il passaggio di proprietà è molto veloce. Poi improvvisamente sappiamo una cosa contro la quale i nostri sospetti sono improvvisamente lontani. La frutta è bellissima".